Marco Giampaolo si è spento, denunciando nel volto un dolore autentico, una pena infinita. Tanto che sarebbe impietoso, scorretto, antisportivo chiederne la testa. Per fare il critico mi pagano, lascio l'incombenza a chi paga il biglietto, a chi riempie San Siro come nei giorni del vino e delle rose. Alla società che - mal consigliata - lo ha mandato allo sbaraglio. D'altra parte, la situazione di totale scollamento tecnico esibita sul campo è tale da apparire - qui si può dire - incurabile. È malato il medico.

Del caro vecchio Milan è rimasta la maglia. È già qualcosa, nell'orrorificio della Juve azzurra e biancorossa, della Fiorentina verdolina, degli amati colori traditi dai designer partoriti dal marketing. È un Milan alla frutta, sostenuto da un ipotetico disegno tecnico "sacchiano" o "sarriano", cioè pretenzioso, inventato da pochi geni, contrabbandato per calcio spettacolo da incompetenti che sono stati seduti in panchina solo quando il Mister non li faceva giocare.

Il dubbio l'ho avuto, dopo il gol segnato da Pulgar su rigore provocato da un'azione elettrizzante di Ribery: o la Fiorentina è in stato di grazia, o il Milan di...disgrazia. I miei consulenti - all'uopo interpellati - mi hanno sbrigativamente risposto: la seconda. Eppoi, Ribery (anche goleador, magica serata da polemica standing ovation di San Siro): è un campione inesauribile o il nostro campionato, che prende i Lukaku e i Sanchez e altri vecchietti, è un glorioso e gaudioso pensionato?

No, qui non ci sto: a parte il fatto che Ribery è un nobile professionista che non è venuto a Firenze per Pittimoda, per fare shopping in via Tornabuoni, visitare gli Uffizi o incontrare amici alla Leopolda, mi sento di dire che Montella è meglio assistito da Pradè di quanto non lo sia il povero Giampaolo da Boban e Maldini: a lui hanno regalato un vip dopo avergli tenuto Chiesa, a Giampaolo gli hanno chiesto di fare le nozze coi fichi secchi (o come dice Conte "mangiare da Bottura con 10 euro") tant'è che il pur (finto?) proletario Gattuso ha detto no. È bello far rinascere una squadra gloriosa donandole giovinezza: ma non basta un'età media di 23 anni. Un Boban o un Maldini gliel'avrei dato, a Giampaolo. Ci sono, ma nel posto sbagliato.

Italo Cucci