Inps, Reddito Cittadinanza, come è andata, come va? Chi lo percepisce il Reddito Cittadinanza? Quanti? Ci sono e funzionano i controlli? Che dicono i controlli, sia pure a campione? Quanti nuovi posti di lavoro creati? Quanti passati via Reddito Cittadinanza dalla disoccupazione al lavoro? I percettori di Reddito Cittadinanza all’ultimo rilevamento Inps sono circa 704 mila.

Tre quarti (quasi) di un milione. Ma allo stesso Inps e quindi a tutte le statistiche socio-economiche e quindi a tutte le politiche di contrasto alla povertà le famiglie definite in condizione di "povertà assoluta" risultavano un milione e ottocentomila. Due volte e mezza la somma dei percettori di Reddito Cittadinanza. Cosa c’è dentro e dietro quella differenza numerica (1,8 milioni contro settecentomila) tra "poveri assoluti" e richiedenti Reddito Cittadinanza cui è stato riconosciuto il diritto a percepirlo? Fondamentalmente una richiesta di Reddito Cittadinanza non fatta. Non fatta la richiesta nonostante sulla carta la famiglia risultasse ai fini della geografia del welfare italiano "povera assoluta".

Richiesta non fatta perché? Disinformazione, difficoltà a rapportarsi con la burocrazia? Il conteggio per famiglie e per richiedenti può sovrapporsi? Qualcosa di quel milione e centomila di differenza si spiega anche così. Ma il resto, decisamente il molto e il troppo deriva dalla…prudenza. Prudenza di chi in varie occasioni si è dichiarato o figura come "povero assoluto". Ma questo povero assoluto se chiedesse Reddito Cittadinanza potrebbe esporsi a controlli e verifiche della sua reale condizione reddituale.

E allora se si lavora in nero, se si è truccato l’Isee, se si hanno redditi occultati o derivanti da attività abusive, allora per 500 euro al mese più prudente lasciar perdere. E’ questo il calcolo che hanno fatto la più parte di quel milione e passa di "poveri assoluti" che Reddito Cittadinanza non hanno chiesto. Italia vera. E i settecentomila richiedenti e percettori di Reddito Cittadinanza. Un sospetto è un sospetto, nulla di più, nulla di meno. Ma da quando Guardia di Finanza e Inps hanno incrociato lo sguardo su a chi vien pagato Reddito Cittadinanza vien fuori che il 60% di quei settecentomila sono sospettabile di frode (Mattia Feltri, La Stampa). Sospettabili delle frodi quotidiane e praticate in massa: case sconosciute al fisco, attività commerciali abusive o più semplicemente auto dichiarazioni (Isee) non rispondenti al vero (basti pensare che fino a qualche anno, prima di un minimo di controllo) l’ottanta per cento e passa degli italiani in sede di Isee diceva di non avere un conto in banca).

Sospettabili non è colpevoli, anche quando il sospetto appare fondato e plausibile. Facciamo metà a metà tra garantismo e realismo? Fa 30 per cento di percettori di Reddito Cittadinanza che se si va a controllare io sospetto si verifica che la frode era vera. Italia vera. E il lavoro che era, è, sarebbe il fine ultimo del Reddito Cittadinanza? Quanti per questa via sono passati da disoccupati a lavoratori? Quanti su settecentomila? Decine, non rilevabili statisticamente. Nota ultima ma non ultima: quanti chiamati dal Centro per l’Impiego per corsi formazione o altro sono irreperibili al telefono che pure è intestato, funzione e squilla a vuoto? Circa il trenta per cento a livello nazionale (in Lombardia il 20%, al Sud più del 40%). Italia vera.

ALESSANDRO CAMILLI