Gemelline, sedici anni. Inseparabili monozigote, ginnaste. Alice e Asia fanno di cognome D’Amato. Genovesi, bresciane d’adozione. Gli affetti in Liguria, in Lombardia gli allenamenti. Alla Brixia Brescia, ricca di gloria nello sport della ginnastica. Società di vertice, la numero uno in Italia. Inseparabili gemelle anche sui social e felici di una completezza nuova, che discende da un prestigioso risultato sportivo. La qualificazione per entrambe alle olimpiadi di Tokyo 2020.

Alice a Asia D’amato ai Giochi con la squadra italiana di ginnastica. Una gran bella storia, questa. Decisamente inedita nelle ultracentenarie vicende dello sport nel nostro Paese. E non solo, nuova anche nella storia universale dei Giochi. Una coppia di gemelle nel mondo a cinque cerchi, non si conoscono precedenti specifici a livello femminile. Unico quello dei Damilano, marciatori, fratelli e gemelli ai Giochi di Mosca 1980. Alice e Asia, un sogno condiviso, di un’infanzia consegnata allo sport. I viaggi notturni, Genova-Brescia e ritorno, i libri di scuola aperti, sfogliati alla luce del pullman. E i contenuti studiati buoni per il giorno dopo al cospetto di professoresse e professori. Tutto insieme, sempre insieme. Gemelle inseparabili anche tra nove mesi in Giappone.

Le giovani grazie italiane che ai Mondiali di Stoccarda hanno conquistato il pass per i Giochi Olimpici. Lei, Asia, campionessa italiana in carica del concorso generale; Alice medaglia di bronzo europeo 2019 alle parallele asimetriche e già medaglia d’oro ai campionati d’Europe 2018 in Scozia, a Glasgow. Gemelle alle olimpiadi, malgrado l’esercizio alla trave eseguito maluccio. Ma l’obiettivo vero, chiaro e unico, era la partecipazione ai Giochi, estate del prossimo anno in Giappone.

Bionde, identiche, puoi riconoscerle in gara per una differenza, unica e sola. L’elastico che le lega i rispettivi ciuffi di capelli. All’inizio, praticamente ginnaste bambine, esponevano grande reciproca generosità. Dopo un esercizio venuto male, facevano a gare per assegnarsi l’errore a vicenda. Due forze della natura, Alice e Asia. Diverse però nel carattere, più espansiva Alice, taciturna Asia. Nata e Sant’Eusebio, nell’entroterra genovese, hanno lasciato il sito natio a undici anni. Il posto da dove di vede in lontananza il mare, in alto, lassù sul Polcevera, inseguendo il sogno.

Sì, a Brescia, in Lombardia, tutto un altro mondo per le bambine all’inseguimento appunto del sogno. Un trauma all’inizio, i trasferimenti potevano causare abbattimento e destabilizzazione. Ma loro due sono speciali, non solo ovviamente sodali e solidali. Altrimenti sarebbero gemelle per modo dire. Loro due sono invece, per così dire, doc. "Essere gemelle ci ha aiutato a confrontarci". Ma ora, come vivono, come se la passano a Brescia, loro due appena sedicenni? Vivono in convitto, ovviamente insieme, inseparabili. Solo così riescono a smorzare disagi e difficoltà. Insieme, da vere gemelle, per sentire meno la mancanza e la lontananza dei genitori. Le rivedono nel fine settimana. Tornano a casa il sabato, quando non sono impegnate nelle gare o nei momenti più acuti della preparazione all’impegno agonistico. Stessa fermata, stesso pullman, stessa ora, e via da Brescia a Genova. Di nuovo al buio, la scuola e gli studi non ammettono alibi, scuse. Ma loro, le gemelle Alice e Asia D’Amato, il sogno vogliono viverlo intensamente. Pieno, intero, totale, fino alla fine.

Anche il profilo Instagram è condiviso, creato da un loro gruppo di fan. "In realtà nel avremmo due personali, ma nelle foto siamo praticamente sempre insieme". Indivisibili, insperabili anche dagli attrezzi di lavoro, sbarre, travi, tappeti. Totale la condivisione anche del mito: il motivo che le ha spinte ad abbandonare la danza. Simultaneo, ovviamente, anche l’approdo alla ginnastica.

"Simone Biles", in onore della mitica ginnasta statunitense più volte oro alle olimpiadi, la prima società. A Genova. I Giochi del 2012, a Londra, visti in tv. "Sempre insieme noi due, incantate davanti alla perfetta esecuzione degli esercizi". Sempre insieme, d’amore e d’accordo, mai uno screzio, un litigio, il desiderio di mandarsi educatamente a vannoquel paese? "Ma no, anzi litighiamo spesso". Alice D’Amato è in assoluto la prima ginnasta italiana a salire sul podio europeo delle parallele asimetriche. A Stettino, in Polonia. A

sia è la campionessa italiana in carica nel concorso generale. Le gemelle volano ormai in alto. Stelline, Alice e Asia, in grado di migliorarsi. E pure in maniera enorme, garantisce Enrico Casella, l’allenatore delle due D’Amato. Tokyo 2020 viene indicato come il momento giusto per il raggiungimento della completa maturazione. Il luogo e l’occasione, l’olimpiade, il momento unico e giusto. Ma c’è tempo per parlarne in maniera attendibile e diffusa. Bisogna aspettare, ma non tanto. Nove mesi passano i fratelli, con le acrobazie delle gemelle. Alice e Asia D’Amato ai Giochi Olimpici in pompa magna. Sedicenni inseparabili e terribili.

Franco Esposito