L’idea del 'campo largo' di Goffredo Bettini prevede l’alleanza tra Partito Democratico con il Movimento Cinque Stelle con l’aggiunta di Italia Viva di Matteo Renzi e di quei pezzi di Forza Italia che non sopportano l’egemonia di Matteo Salvini sul centrodestra.

Questo 'campo largo' di bettiniana ispirazione dovrebbe presentarsi unito da un patto alle prossime elezioni e rappresentare l’alternativa virtuosa e vincente al populismo leghista che se andasse al Governo, secondo l’esponente del Pd, imprimerebbe una svolta autoritaria ed illiberale alla società italiana. Sulla carta l’idea di Bettini potrebbe funzionare alla grande. A mettere insieme i numeri virtuali di Pd, M5S, renziani e forzisti disposti ad andare a sinistra si supera abbondantemente il cinquanta per cento del corpo elettorale e si garantisce la stabilità per l’intera legislatura al governo che dovrebbe essere espresso da una coalizione del genere. Nel concreto, invece, la proposta di Bettini appare di difficile realizzazione.

In primo luogo perché la formazione di un 'campo largo' e di un patto pre-elettorale dovrebbe comportare una legge elettorale maggioritaria. Lo stratega del Pd, invece, propone una legge proporzionale con lo sbarramento alto ed un doppio turno sul modello francese. Cioè una formula fatta apposta per negare al partito di Renzi ed a qualsiasi altra formazione minore del 'campo largo' di avere rappresentanza parlamentare. Ma Renzi, a cui i sondaggi attribuiscono una percentuale che oscilla tra il 4 ed il 5 per cento, sarebbe mai disposto a lasciarsi "asfaltare" in maniera così brutale dal progetto furbesco di Bettini?

E Carlo Calenda e gli eventuali profughi provenienti da Forza Italia perché mai dovrebbero accettare una proposta che prevede il loro suicidio politico? Le risposte a questi interrogativi sono scontate. Ed è facile prevedere che l‘idea di Bettini di riesumare sotto forme e maniere diverse il vecchio fronte popolare con annessi gli "utili idioti" di turno non faciliterà la convivenza all’interno della attuale coalizione di governo. Essere troppo furbi, alle volte, diventa controproducente!

ARTURO DIACONALE