Trump: porta in faccia a Mattarella. Sono seduti entrambi, l’uno a fianco all’altro il presidente degli Usa e il presidente della Repubblica italiano. Hanno ciascuno dietro di se, un poco discosti e asimmetrici rispetto alle sedie presidenziali, gli interpreti. Ma non c’è bisogno di conoscere appieno e di tradurre vicendevolmente le lingue per comprendere che uno adotta la diplomazia del gentiluomo e l’altro la diplomazia cafona. Mattarella dice in un minuto scarso: se ci facciamo l’un l’altro i danni da dazi (oggi quelli Usa per i soldi pubblici ad Airbus, domani quelli Ue per i soldi pubblici a Boeing) il risultato finale è che ci facciamo male. Tanto vale tentare un accordo subito, prima dello scambio di pugni, calci e graffi commerciali. Trump ci mette dieci minuti abbondanti per rispondere: i nostri mica sono dazi, non dovete reagire, dovete stare zitti e dire bene così. I 7,5 miliardi che vi facciamo pagare a voi europei mi spettano, sono riparazioni. E poi parte per auto lodarsi: nessun presidente Usa come me, solo io sono riuscito a riprendermi questi miliardi che gli altri presidenti avevano regalato a voi europei. (Trump tralascia sia stato il Wto a decidere della legittimità dei 7,5 miliardi dopo istruttoria nata ben prima della sua presidenza). Finito Trump sui dazi? Ha finito di dire no a Mattarella e di dirlo con durezza? No, per Trump Mattarella è una sponda, più o meno occasionale, e mentre ancora dovrebbe parlare di dazi, parte per comizio anti democratici nel suo paese, dice cose di fuoco su ogni suo avversario, arringa, va di mascella volitiva. E’ un comportarsi di fatto maleducato assai verso Mattarella, appunto la diplomazia cafona. Mattarella con elementare ma decisiva buona educazione ha un tanto gentile quanto fermo gesto della mano, quello con cui si ferma un chiacchierone molesto e debordante. Si passa ad altro, alla nato, alla Turchia. Trump a Mattarella: ci dovete dei soldi, spendete poco per la vostra difesa. Trump a Mattarella: noi americani spendiamo troppo fuori dai confini, siamo in 90 paesi, quindi meno soldati e meno dollari per voi resto del mondo, siriani e turchi se la vedano da soli, i curdi non sono angeli, Pkk peggio dell’Isis. Trump a Mattarella regala un comizio, anzi un comiziaccio. Che Mattarella un po’ subisce (lui è persona educata e presidente gentiluomo) e un po’ se lo fa scivolare addosso. Trump parla in conferenza stampa venti volte il tempo che fa parlare Mattarella: è la forma evidente e misurabile della diplomazia cafona.

La sostanza è il messaggio di Trump: europei, accettate i dazi, zitti sui dazi e zitti sulla Turchia e tirate fuori i soldi che l’America è stufa di voi che le spillate dollari.