La soluzione non è convenzionale ma non è affatto normale. Neanche il Paese in cui viviamo lo è. L’Italia è stracolma di corruzione ad ogni livello, sia nel settore pubblico che in quello privato. Difficile la ricetta per riemergere, nella legalità. Bisogna tenersi stretti a due capisaldi: la democrazia ed il voto elettorale.

Solo facendo presa cioè su questi strumenti, è possibile cambiare e riformare nella direzione che consenta una crescita possibile per il Paese tutto. Non è cioè mantenendo le cose ferme, come sta facendo fare all’Italia Mattarella, che si riemerge. Ecco allora la "cura": votare spesso. Si deve votare molto. È quasi un ossimoro perché in genere, in una democrazia che funzioni, si vota ad intervalli "di legislatura".

Ciò che differentemente oggi dobbiamo fare , è andare a votare, spesso, il più spesso possibile. Proprio perché le situazioni non si cristallizzino, non dando cioè loro il tempo di farlo, e perché, votando molto, si possano disincrostare i meccanismi viziati e corrotti che oggi pervadono ogni ambito, pubblico e privato. Restare fermi oggi nuoce al nostro Paese, che ha al contrario bisogno di un trattamento d’urto, che è possibile solo agitando e scuotendo freneticamente, il normale svolgimento della nostra democrazia. L’Italia deve votare spesso (e volentieri). Si vada a votare adesso.

La democrazia non ne risente, anzi la si amplifica, rendendola centrale, a forza di voti. Non si tratta di "stressare" la democrazia ma di farla funzionare perché funzioni ed investa di sé tutto il Paese. Il rimedio è estremo, ma utile per cambiare le cose in Italia. Votare, votare, votare...

di FRANCESCA R. FANTETTI