Il sottosegretario all’editoria Andrea Martella ha annunciato una riforma del settore. Martella ha sottolineato che non è più evitabile "l’esigenza di un riordino" e ha parlato di una nuova legge per dare "stabilità e certezza alla contribuzione diretta". Nel suo intervento in commissione Cultura alla Camera, il sottosegretario parla anche di equo compenso per i giornalisti. Martella ha dichiarato: "Ritengo indispensabile che tutti gli strumenti per la ristrutturazione aziendale, a partire dai prepensionamenti, siano condizionati a un effettivo turnover che garantisca una stabile occupazione giovanile", specificando che i piani aziendali devono essere vincolati "nella misura di almeno una assunzione ogni due prepensionamenti". Il sottosegretario ha aggiunto: "Occorre tutelare i giovani dal rischio permanente della precarizzazione e proteggerli dalla perdita di valore delle loro prestazioni. Anche a questo fine ho provveduto alla ricostituzione della Commissione equo compenso che sarà presto convocata".

Le parole di Martella sono state accolte con entusiasmo dalla Federazione nazionale della stampa italiana, FNSI, con il segretario generale Raffaele Lorusso che ha commentato: "Le linee programmatiche del sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella, illustrate oggi in commissione Cultura alla Camera, contengono spunti incoraggianti per tutto il settore". Lorusso ha aggiunto: "È positivo che il sottosegretario intenda riformare la legge 416 del 1981 in modo organico, mettendo da parte interventi estemporanei. Particolarmente importante è il riferimento alla necessità di affrontare compiutamente il problema del precariato, favorendo percorsi di emersione e di inclusione. Non è più pensabile affrontare i processi di ristrutturazione aziendale soltanto in termini di tagli e uscite anticipate dal mondo del lavoro".

Il segretario generale FNSI prosegue: "Si tratta di misure che fino ad oggi si sono dimostrate tutt’altro che risolutive perché – lo dicono i numeri – hanno aggravato la situazione del bilancio dell’Inpgi e allargato il perimetro della precarietà. È necessario ragionare contestualmente di investimenti, di rilancio e di sviluppo, di lavoro, partendo dalla salvaguardia dell’autonomia dell’Inpgi per la quale sono auspicabili provvedimenti in tempi brevi da parte del governo". Lorusso ha detto: "Altrettanto impegnative sono le dichiarazioni del sottosegretario sulla necessità di contrastare le querele bavaglio e le azioni di risarcimento temerarie così come sulla sospensione dei tagli al fondo per il pluralismo dell’informazione e sulla tutela delle agenzie di stampa".

Il segretario ha poi concluso: "La Federazione nazionale della Stampa italiana ribadisce la propria disponibilità al confronto a tutto campo con il governo e con gli editori, partendo dalla consapevolezza che serve un cambio di passo e, soprattutto, una visione d’insieme e non mirata a ottenere misure parziali. Bisogna ripartire dal lavoro regolare: la precarietà è nemica dell’informazione di qualità e non può sostenere quel pluralismo, da tutto riconosciuto – almeno a parole – un valore essenziale per la tenuta delle istituzioni democratiche".