Il 14 settembre del 1969 il sogno di un emigrato italiano a Maldonado divenne finalmente realtà: dopo aver pubblicato un avviso su un giornale locale, Giulio Tortorella riuscì a radunare un gruppo di connazionali e discendenti residenti nella zona per dare ufficialmente vita al Circolo Italiano di Maldonado che in questo periodo sta celebrando il suo cinquantesimo anniversario. Fedele ai suoi principi fondativi, l’obiettivo dell’associazione in questo mezzo secolo di vita è sempre stato quello di promuovere l’italianità nel dipartimento in tutti i suoi aspetti concentrandosi specialmente sulla diffusione della lingua, della cultura e della gastronomia nazionale.

Molteplici sono state le iniziative organizzate negli ultimi mesi per celebrare lo storico traguardo. Durante i mesi di luglio e agosto la Casa de la Cultura di Maldonado ha ospitato un ciclo di proiezioni con le opere di Giacomo Puccini a cui è seguito un mese di agosto dedicato interamente al cinema con la proiezione di diversi film. I festeggiamenti sono poi culminati con un grande pranzo organizzato il 21 settembre presso la Scuola Gastronomica di Punta del Este. "Per noi" -spiega a Gente d’Italia l’attuale presidente Carlos Calace- "questo anniversario è un motivo di grande soddisfazione dato che nel corso degli anni sono state fatte tantissime cose tra cui cito ad esempio il monumento dedicato a Garibaldi e quello a Marconi. Personalmente, trovarmi oggi alla guida di questa istituzione in un momento così significativo è un ulteriore orgoglio. In questi cinquant’anni il circolo ha saputo essere un punto di riferimento per la comunità italiana di tutto il dipartimento".

Nipote di un emigrato lucano, ex rappresentante della Camera di Commercio nel dipartimento, Calace ricorda con grande affetto il periodo in cui iniziò a partecipare negli anni ottanta e le grandi trasformazioni vissute nei decenni successivi: "Allora le attività erano molto intense, molte persone si avvicinavano al Circolo per mantenere il legame con l’Italia. Oggi i tempi sono molto cambiati di italiani ne restano pochissimi e -come tutte le altre collettività dell’Uruguay- anche noi soffriamo un po’ ma andiamo avanti con grande determinazione e voglia di mantenere le nostre radici".

Il Circolo Italiano di Maldonado attualmente può contare su circa 150 soci e organizza ogni mese un pranzo e un tè accompagnati da diverse iniziative culturali tra cui i corsi di italiano che sono sempre molto richiesti. Il tutto è ospitato all’interno della sede sociale, un’accogliente casa situata di fronte ad un monumento simbolico per la città: la Torre del Vigía, una costruzione ottocentesca che serviva per difendere il territorio dalle invasioni nemiche.

"Il ruolo del Circolo Italiano nella comunità in questi anni è stato fondamentale" commenta Guillermo Echartea Martinelli, viceconsole onorario per i dipartimenti di Maldonado, Rocha e Lavalleja. "Mai come oggi questa associazione si trova di fronte a nuove sfide per proseguire con la sua missione di attrarre nuove generazioni di giovani italiani i cui vincoli con l’Italia si sono sensibilmente ridotti rispetto al passato. Sono assolutamente convinto che il Circolo sarà all’altezza di queste sfide che lo attendono e saprà adattarsi ai cambiamenti in corso per arrivare a compiere altri cinquant’anni".

Matteo Forciniti