Salvataggio Alitalia, buone nuove dalla Germania. Presto sapremo se vere, verissime. Lufthansa avrebbe 150 milioni già pronti. E un patto di ferro con Ferrovie Italiane e Atlantia sarebbe sul punto di concretizzarsi. La svolta ha del clamoroso. La compagnia di bandiera tedesca esplicita intenzioni e progetti in una lettera inviata al Governo e a Ferrovie. La proposta prevede variazioni importanti, di un certo peso, rispetto all’offerta originaria. Intanto, meno esuberi, a correzione del precedente tiro. Quindi, meno tagli al personale. Saranno 2.500, tale e quale quelli previsti da Delta. Lufthansa ha nominato un capo delegazione che la rappresenta nella trattativa. Harry Hohmeister è un membro del consiglio di amministrazione della compagnia.

La lettera inviata dalla Germania riapre di fatto i giochi sul complesso salvataggio di Alitalia. I tedeschi avrebbero aperto a una partecipazione attiva nella Nuova Alitalia. Sul piatto, una cifra superiore ai 100 milioni della Delta. Nel corso della trattativa si è parlato di un impegno tedesco pari a 150 milioni. Il quindici per cento della Nuova Alitalia. L’offerta non è citata nella missiva. L’ammontare dell’impegno da parte della compagnia tedesca sarebbe emerso nel corso di un negoziato segreto. Ma di cosa stiamo parlando? La riunione si è svolta nei giorni scorsi, con l’appendice di un vertice a Milano tra i dirigenti di Fs, quelli di Atlantia e appunto il capo delegazione Lufthansa, Harry Hohmeister.

Sembra quindi corretta questa interpretazione: la compagnia tedesca avrebbe rotto gli indugi, pronta a far parte del consorzio che punta al salvataggio di Alitalia. Servirà, a questo punto, insieme col denaro, far partire la nuova società, la cui valorizzazione complessiva iniziale sarà di un miliardo di euro. Lufthansa, ovviamente, garantirebbe nuove rotte, una flotta di novantotto aerei e maggiori ricavi sui voli di lungo raggio. Quelli che portano i maggiori utili alle compagnie aeree. La conferma che qualcosa si muove viene dalle voci insistenti di incontri tra emissari venuti dalla Germania e dai vertici del sindacato italiano. Si sarebbe già parlato di garanzie occupazionali, di esuberi e della cessione di alcune attività, oggi facenti capo ad Alitalia. Le cosiddette esternalizzazioni.

Secondo il progetto, Alitalia si trasformerebbe nella compagnia di riferimento nel network tedesco. Ma per fare cosa? I collegamenti verso America del Sud, Stati Uniti, Africa e Asia. Il piano Luftansa prevede l’immissione di 150 milioni nel giro di tre anni. L’obiettivo dei tedeschi, reale ma ancora non dichiarato, è di ottenere progressivamente una presenza tra il 51 e il 70% della compagnia. La condizione essenziale è rappresentata dall’impegno che dovrà assumere il Governo italiano, ovvero il ministero dell’Economia, a uscire dalla partita. In che modo? Diluendo la propria partecipazione.

Ma come finirebbe con Atlantia? Potrebbe fare parte della partita come socio unico italiano al 30%. In questo senso, finora, non sarebbero emerse chiusure nei riguardi di Ferrovie. Campeggia su tutto la questione dei voli di lungo raggio. Poco male, comunque: entrerebbero in una rete molto ben collegata, quella di Star Alliance. La più grande alleanza mondiale tra le linee aeree, guidata da Lufthansa. Alitalia si troverebbe così in ottima compagnia. In Star Alliance sono presenti alleati di forte peso. I cinesi di Air China e gli statunitensi di United. L’operazione rilancio prosegue, questo trapela al di là della segretezza dei contratti.

Le parti chiedono discrezione. Normale che abbiano adottato il concetto della prudenza: quante volte quello che sembrava fatto è saltato per aria in questa vicenda che inquieta e amareggia gli italiani. Siamo stati noi tutti a puntellare la baracca con i prestiti. Otto finora, e non è ancora finita. Il rilancio Lufthansa, se confermato dal Cda della compagnia tedesca, è previsto la prossima settimana. Dovesse effettivamente accadere, potrebbe spingere fuori dai giochi Delta. Questa volta in via definitiva. La compagnia Usa è rimasta ferma e arroccata su una parternership edulcorata. Flebile e punto. Negli ultimi cento giorni il gruppo statunitense ha trattato con Fs e Atlantia senza mai spostarsi di un euro dai 100 milioni di impegno nella Nuova Alitalia. La nuova offerta tedesca, se approvata, darebbe una spinta e una svolta inattese al salvataggio Alitalia. Porterebbe verso nuovi tempi supplementari per le offerte, a tre settimane per la presentazione di nuove offerte. Termine ultimo, il 21 novembre, per recapitare un impegno vero e vincolante.

Franco Esposito