Domenica scorsa é stata una grande giornata elettorale in Uruguay: una dimostrazione - una volta di piú - che questo paese ha un livello di cultura civica, che lo distingue dagli altri paesi latinoamericani. Mentre vediamo dibattiti sui risultati elettorali in questo o quel paese, denunce di risultati strambi, osservatori stranieri che guardano con sospetto il risultato delle urne, in Uruguay la questione é diversa: ancora una volta la forte contrapposizione tra i diversi partiti si é rasserenata nel momento piú importante: quello del voto. Il rispetto alle Istituzioni e alla Costituzione fa che nella giornata elettorale gli uruguaiani lascino da parte le loro naturali differenze, per mostrare con orgoglio silenzioso che questo é un paese serio. Fatta questa premessa, voglio oggi segnalare che l’amico Oscar Bottinelli, noto Direttore dell’Agenzia Factum e rispettato analista di politica e di studi elettorali, ha cominciato a rilevare la partecipazione di discendenti italiani - e quindi italiani "jus sanguinis" - nel nuovo Parlamento uruguaiano, eletto domenica scorsa.

Il Prof. Bottinelli mi ricorda che tra i senatori eletti di origine italiano vi sono per il Frente Amplio: José Mujica Cordano, Eduardo Bonomi, Mario Bergara, Enrique Rubio Bruno, Carolina Cosse, Danilo Astori e Amanda Della Ventura. Per il Partido Nacional abbiamo: Alvaro Delgado Ceretta, Graciela Bianchi, Jorge Gandini, Luis Alberto Heber Fontana, Javier Garcia Duchini, Sergio Botana e il giovane Juan Sartori. Di origine italiano nel partido Colorado sono Julio María Sanguinetti e Conrado Rodríguez Merlo, mentre in Cabildo Abierto di origine italiano é il suo conduttore Guido Manini, e nel Partido Independiente appare da molti anni Iván Posada. Oscar Bottinelli ricorda inoltre che Luis Lacalle Pou ha origine italiana da parte della nonna materna (di cognome Brito del Pino) e se Lacalle Pou é eletto Presidente, il suo supplente al Senato sará José Luis Falero.

Stimolato dal senso italianissimo dell’amico Bottinelli, mi sono anche io messo a cercare altri possibili italiani nel Parlamento uruguaiano e trovo altri nomi che affondano radici nel nostro paese. È cosí che nel Frente Amplio appaiono i nomi di Daniel Caggiani, Mariano Tucci, Ruben Tinaglini, Nicolás Lorenzo, Eduardo Antonini, Cecilia Bottino, Orquida Minetti, Sebastián Sabini e Alfredo Fratti. Nel Partido Nacional scopro i nomi di Gabriel Gianoli, Javier Radiccioni, Guillermo Besozzi, Walter Cervini e Martín Melazzi, mentre nelle file del Partido Colorado vedo il nome di Felipe Schipani. Non mancano cognomi italiani tra i parlamentari di Cabildo Abierto, come lo dimostrano Álvaro Perrone, Carlos Testa e Martín Sodano.

Insomma, cari lettori, non mi interessa chi avete votato. Quello che importa é che qualsiasi sia stato il partito politico di vostra preferenza, vi sono sempre discendenti di italiani che ricordano la nostra forte presenza in questo generoso Uruguay. Lascio all’amico Oscar Bottinelli il compito di verificare le mie nuove segnalazioni ed attrarre i nuovi parlamentari di origine italiana al Gruppo da lui costituito, che porta il bel nome di "Amici d’Italia". Mi pare questa una via proficua per costruire connessioni e dialogo tra politici che ci rappresenteranno nel Parlamento uruguaiano. Mai come ora é necessario che i parlamentari uruguaiani trovino punti di incontro nel "puzzle" delle coalizioni politiche e voglio credere che "l’Italianitá" comune (Italianitá con la I maiuscola) possa essere uno stimolo per raggiungere un comune denominatore di discussione e azione.

JUAN RASO