Si è tenuta, presso l’Ospedale Italiano di Montevideo, la cerimonia in ricordo delle vittime della guerra all’interno della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate del 4 novembre. L’iniziativa -anticipata di qualche giorno- è stata organizzata dall’Ambasciata in collaborazione con il Comites (Comitato degli Italiani all’Estero) e l’Ancri (Associazione Nazionale ex Combattenti e Reduci di Guerra). La messa tenuta da don Antonio Bonzani ha avuto luogo di fronte al monumento ai caduti, un’opera realizzata nel 1921 dove sono impressi i nomi degli italouruguaiani morti durante il conflitto. Iniziata alle ore 18 in un soleggiato pomeriggio primaverile, la messa è stata aperta con le parole di don Antonio Bonzani: "Per noi cristiani questo ricordo è motivo di preghiera. Preghiamo per la pace e per tutte le vittime delle guerre. Il nostro è un piccolo gesto di solidarietà spirituale ma che può avere grandi conseguenze".

"Oggi" -ha proseguito il religioso nella sua omelia- "esprimiamo gratitudine per tutti i caduti. In particolare verso quelli che ci hanno lasciato un esempio di amore verso la nostra amata Italia". Lo stesso don Antonio Bonzani ha ricevuto alla fine dell’evento un’onorificenza da parte del Minestero degli Esteri italiano con il titolo di cavaliere dell’ordine della Stella d’Italia per "il suo impegno da quarant’anni vicino alla comunità italiana" che lo ha visto protagonista di numerose iniziative tra cui le messe per il Giorno del ricordo e l’anniversario del terremoto del Friuli. La commemorazione dei caduti è stata anche l’occasione per omaggiare il centenario della missione dell’aviazione italiana in Sud America.

Un avvenimento, questo, che è stato ricordato dalle Forze Armate uruguaiane con la collaborazione del Correo Uruguayo che ha presentato una emissione filatelica per questo centenario dove sono ritratti gli ufficiali Antonio Locatelli, Luigi De Riseis e Silvio Scaroni con i diversi aerei. Intervenuta durante la presentazione, la presidente del Correo María Solange Moreira ha parlato di un francobollo che "è un’opera d’arte e, oltre a rendere omaggio alla missione, è anche un simbolo dell’unione fraterna che lega Italia e Uruguay". L’inizio della missione italiana in Sud America risale al gennaio del 1919 con l’arrivo a Buenos Aires di diversi velivoli che sorvolarono vaste aree del continente durante i mesi successivi.

"All’epoca, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, l’Italia aveva materiale d’aviazione in abbondanza" hanno spiegato i rappresentanti dell’Esercito uruguaiano. "Tra i molteplici obiettivi di questa missione c’era innanzitutto quello di rinsaldare i rapporti di amicizia tra i nostri popoli, un messaggio che continua ad essere valido ancora oggi come ci testimonia questo francobollo che ci da l’opportunità di diffondere questa storia".

Matteo Forciniti