Bambini e ragazzi, zainetto in spalla, che si avvicinano all’ingresso della Stazione Termini, come in un normale giorno di scuola mentre vanno a lezione. All’improvviso il suono di una sirena, di un allarme che sferza la normalità: i bambini si fermano, si accovacciano a terra e si coprono con un telo che hanno tirato fuori dallo zainetto, come a proteggersi da un pericolo imminente.      Sono i teli colorati con alcune delle migliaia di impronte, a rappresentare il simbolo di una mano che si oppone alla guerra, raccolte in tutta Italia nell’ambito della campagna “Stop alla guerra sui bambini” che Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – ha lanciato quest’anno in occasione del suo Centenario.

Inizia così il flash mob organizzato questa mattina, con il supporto di Grandi Stazioni, per la Giornata mondiale dell’Infanzia e i 30 anni della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Protagonisti 80 bambini e ragazzi del Liceo Vittorio Gassman e dell’Istituto comprensivo Alberto Manzi di Roma, coinvolti nei progetti UndeRadio e Fuoriclasse di Save the Children, che hanno dato vita a un’azione dal forte impatto emotivo per dire “Stop alla guerra sui bambini” e sensibilizzare i passanti sulle devastanti conseguenze dei conflitti sulla vita dei minori.

A produrre il suono stridente della sirena che rievoca i bombardamenti nei conflitti sono i violini e i violoncelli dell’Orchestra “I Giovani Musici” di Roma: 25 giovanissimi musicisti, allievi della Scuola di Musica “L’Insieme, che dopo aver fatto cessare il suono della sirena hanno danno spazio alle note di “Imagine” di John Lennon, per immaginare un mondo senza più guerre e senza più sofferenze per i bambini.

Sofferenze che continuano tuttavia a rappresentare la quotidianità per moltissimi bambini. Oggi, nel mondo, sottolinea l’Organizzazione, 420 milioni di minori, 1 su 5, vivono in aree colpite dai conflitti e, solo nel 2017, più di 10 mila bambini sono rimasti uccisi o mutilati a causa dei bombardamenti, mentre si stima che almeno 100 mila neonati muoiano ogni anno per le cause dirette e indirette delle guerre, come malattie e malnutrizione. Almeno 27 milioni di minori sfollati per via delle guerre, inoltre, non hanno più accesso all’educazione. Siria e Yemen alcuni dei Paesi in conflitto in cui i bambini sono costretti ad affrontare le peggiori condizioni. In Siria, dove la guerra è in corso ormai da più di 8 anni e mezzo, le recenti escalation nel nord-est hanno già provocato la fuga di oltre 74 mila minori, mentre nel conflitto che dal 2015 continua a sferzare lo Yemen più di 7.500 bambini hanno già perso la vita o sono rimasti feriti e più di 11 milioni hanno bisogno di protezione.

E a dire “Stop alla guerra sui bambini” anche migliaia di persone che, in tutta Italia, si sono volute unire alla campagna di Save the Children con un gesto semplice ma dal forte valore simbolico: quello di una mano che si oppone alle devastanti conseguenze dei conflitti sui minori. Oltre 12 mila le impronte raccolte nei mesi scorsi su tutto il territorio nazionale, alcune delle quali protagoniste sui teli utilizzati dai bambini durante il flash mob, grazie allo straordinario impegno dei tantissimi volontari dell’Organizzazione, dei ragazzi e delle ragazze del Movimento Giovani per Save the Children SottoSopra, del progetto CivicoZero, dei Punti Luce e delle tantissime scuole partner che aderiscono al progetto Fuoriclasse di Save the Children.