Un grande incontro musicale quello tra Mina e Ivano Fossati, assenti oramai da tempo dalle scene musicali. Dai loro rispettivi eremi – lei in Svizzera e lui in Liguria – escono dal guscio della memoria con un nuovo disco intitolato "Mina Fossati" in vendita da venerdì in Italia. A produrlo il figlio di Mina, Massimiliano Pani che, dopo due anni di lavoro, confessa di non aver avuto difficoltà a mettere insieme due voci che non vogliono cambiare tono, lei alto e lui profondo.

Entrambi, per scelta, lontani dalla ribalta, si erano conosciuti per la prima volta nel lontano 1996 per progettare insieme un disco. "Poi qualcosa nell'ambito delle case discografiche non andò per il verso giusto. - ha raccontato Ivano Fossati. - Quando un paio di anni fa ho scoperto che Mina ancora pensava a questa idea, confesso che mi ha spiazzato un po', ho avuto qualche esitazione, poi sono tornato a casa, ho raccontato la cosa a mia moglie e lei mi ha risposto 'se dici no a Mina chiedo il divorzio' : ma è stata una eccezione, lavorare con lei è una gioia che non mi sarei mai negato, nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina".

Fossati ha "staccato la spina" dei concerti otto anni fa, ma non ha certo smesso di produrre idee, canzoni e libri. Era semplicemente stanco, dopo 40 anni di carriera, di calcare i palchi. Insomma, non voleva morire in scena dopo la solita routine, registrazione, presentazione, interviste, tournée ecc. E anche adesso, nonostante la sua voce ritorni registrata, ha promesso di mantenere fede alla promessa di non comparire a cantare in pubblico.

"Mina Fossati" è un CD composto da undici inediti, prodotto da Massimiliano Pani per Pdu e Il Volatore e distribuito da Legacy-Sony Music. Un disco che mette insieme una delle più belle voci della storia musicale italiana e una delle penne più poetiche del mondo musicale del Belpaese. A anticipare i contenuti del disco ci ha pensato il singolo "Tex Mex" lanciato in anteprima. Il primo brano dell’album è la ballata "L’infinito di stelle", un vero e proprio manifesto sociale. "C’è ancora speranza in questa terra, civilizzata soprattutto dai poeti (…) Spazio, amore, aria di tenerezza intorno. Forse è un sogno", cantano entrambi. Poi c’è la filastrocca "Farfalle" in cui regna il gioco e l’ironia, con la voce di Mina che saltella sulle note impensabili qui e lì.

"Ho scritto allo psichiatra e non ce n’era bisogno, mi sembrava di impazzire, ma era solo un sogno" e ancora "Se cucini del pesce chiudi il gatto nell’armadio e attento alla ricetta che sia quella della radio". Si torna al tema sociale con "La guerra fredda" che non parla solo di una relazione, ma si amplia al concetto di perdonare quello che c’è stato, grazie anche all’aiuto del tempo. "So che qualcosa sta cambiando, serve più coraggio che prudenza per vivere (…) Serve più gioia che pazienza per credere che basta solo una parola, come fa la gente che mi piace". Spicca poi "Luna diamante", il brano portante della colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek "La dea fortuna".

Tutto ruota attorno alla frase "aiutiamoci a ricominciare", una composizione che sembra quasi un’opera con la voce di Mina che tocca note virtuose e difficilissime. Un altro brano toccante e altamente lirico è "Meraviglioso è tutto qui" che parla di un dialogo tra due amanti, che dopo tanti anni insieme trovano sempre linfa vitale per andare avanti: "Noi disposti a difenderlo, pronti a rincorrerlo e credere un’altra volta. Sarà così di nuovo un tuffo al cuore, una vertigine". Meno vertiginose, è il caso di dire, sono le canzoni "Ladro" e "Come volano le nuvole" , quest’ultima canta dal solo Fossati.

"In questi otto c’era solo una volontà, quella dell’ozio. – rivela Ivano Fossati – L’idea era di staccare, vivere la mia vita, la mia famiglia. L’unica che poteva riportarmi in uno studio era Mina. Disco, tournée, interviste, avevo bisogno di staccarmi da questa routine. Questa è un’eccezione e una gioia che non mi sarei mai negato: quella di lavorare insieme a Mina". Dopo diverse sessioni di lavoro Fossati ha potuto toccare con mano la professionalità di Mina. "Noi tutti abbiamo radicata la sola idea che sia una grandissima cantante, – spiega – ma lei è anche una grandissima musicista. Dietro ogni parola che canta c’è il pensiero. Tutte le interpretazioni di questo disco meriterebbero una lectio magistralis. Lei fa cose di una raffinatezza incredibile e ogni suo pensiero si trasforma in suono".

Mina, al secolo Mina Anna Maria Mazzini, classe 1940, dopo la decisione del ritiro nel 1978 si è chiusa nella sua villa a Lugano, oramai bisnonna. Ivano Fossati, 68 anni, genovese, uno dei cantautori della scuola genovese, 25 album alle spalle, ritiratosi dalle scene musicali nel marzo del 2012, ha esordito nel mondo della narrativa con il romanzo "Tretrecinque", edito da Einaudi nel 2014. Siamo dunque alla celebrazione di due miti? "Non si è fatto volutamente un disco celebrativo, con orchestra, che sembrasse monumento ai caduti. – spiega il figlio di Mina e produttore del progetto. – Orchestrazioni volutamente minimaliste, tranne un paio di pezzi che avevano degli archi perché ce n’era bisogno. In ‘Luna diamante’ Mina a volte canta, a volte parla, a volte sussurra. Il vero lavoro di un cantante è quello, non mostrare la voce, ma farti piangere quando il brano lo richiede. Questo brano è stato scritto da Fossati per lei, per la sua voce e la sua capacità interpretativa".

di MARCO FERRARI