Siamo a un giro di boa nella politica uruguaiana: dopo quindici anni di governo della coalizione di sinistra "Frente Amplio", il paese sará governato dal prossimo 1° marzo da una variegata coalizione di centro-centro destra-destra, guidata dal presidente eletto Luis Lacalle Pou. C’é che festeggia, chi no, ma una cosa é certa: la democrazia uruguaiana continua a essere ammirata nel mondo e questo non é poca cosa in uno scenario complesso come quello latinoamericano. Il caro amico Giovanni Costanzelli ha collocato in Facebook un mio vecchio articolo (stiamo parlando di piú di dieci anni fa) dal titolo "Ideali e ideologie". Confesso che mi ha fatto piacere rileggermi dopo un tempo cosí esteso, ma ancora piú ho gradito, che Costanzelli lo publicasse in quest’epoca di importanti cambi politici nel paese.

L’articolo racconta di un pranzo alla Casa degli Italiani di oltre 10 anni fa: l’occasione era l’invito da parte del Comites (all’epoca ancora un Comites di spessore) al Ministro e Senatore José Mujica e la sua consorte la parlamentare Lucia Topolansky. Stiamo quindi parlando del primo governo Vazquez, quando il popolare "Pepe Mujica", figura carismatica della politica uruguaiana, non era stato ancora eletto presidente. Per chi seguiva, con opinioni discordi la carriera di Mujica da Tupamaro a presidente, soprese il suo discorso pacato nella Casa degli Italiani. Non parló di politica, ma di emigrazione. Raccontó di suo nonno ("Cordano", da parte di madre), un emigrante italiano che venne dalla Liguria a lavorare la terra; ricordó gli amici di suo nonno che videro tanti morti durante il colera in Uruguay ed elevarono una chiesa a San Rocco, quando il santo implorato da tanti italiani pose fine alla piaga; si riferí alle incipienti esperienze delle cooperative di emigrazione alla fine dell’Ottocento; anche suo padre era stato cooperativista ed insieme ad altri italiani aveva fondato ben otto cooperative.

Alle fine di quel discorso molto applaudito, Giovanni Costanzelli - noto per la sua ideología distante da quella di Mujica (Costanzelli era all’epoca rappresentante in Uruguay del Comitato Tricolore) consegnó all’ex tupamaro una bandiera italiana a nome del Comitato. Mujica commosso la bació piú volte stretta nelle due mani, mentre Costanzelli disse brevissime e indimenticabili parole: "Ci separano le ideologie, ma abbiamo gli stessi ideali". In un momento delicato - ma anche bello - della politica uruguaiana, le parole di uno dei nostri principali esponenti comunitari, risuonano bene e si adeguano al momento attuale. Trascorsi piú di dieci anni, le mie riflessioni - riproposte dal Facebook di Costanzelli - sono le stesse di sempre:

"Quante ideologie - scrivevo, per commentare la breve frase che separava le ideologie dagli ideali -, quante lotte, quante bandiere separano gli uomini, anche quelli che hanno gli stessi ideali... Le ideologie, le nazioni, i fanatismi di ogni tipo (quelli della guerra e del passato, e quelli di oggi), le religioni separano ogni volta di piú gli uomini. Il presupposto delle ideologie é elementare e terribile: é buono chi pensa come me, é cattivo chi pensa diverso. Le ideologie, tutte le ideologie, dividono gli esseri umani in buoni e cattivi, amici e nemici, noi e loro. E invece la gente non é come le ideologie pretendono che sia".

Il modo di essere delle persone non copia il prototipo proclamato dalle ideologie. Ci sono i buoni e cattivi, é vero; ma la natura saggia li ha sparpagliato dappertutto, a dispetto delle ideologie. Ci sono i lavoratori buoni e quelli cattivi, gli imprenditori onesti e disonesti, i militari e i religiosi che onorano o disonorano i loro giuramenti di fedeltá, i governanti che proteggono i popoli e quelli che li affamano. E questo é un fatto che nessuna ideologia ha potuto evitare, perche la materia prima delle ideologie é sempre quella: l’uomo, nel bene e nel male. Gli ideali e le ideologie non sempre vanno a braccetto. Che strano! Due parole - ideale e ideologia - con una radice cosí forte: l’idea, l’immaterialitá, il sublime. Eppure quanto bene si é fatto in nome degli ideali e quanto male in nome delle ideologie".

A distanza di 10 anni, in quell’abbraccio simbolico tra Mujica e Costanzelli vidi il segno degli ideali in due persone, che - per motivi diversi - rappresentavano due posizioni ideologiche distanti. Ma confermavano anche che "ció che importa sono gli ideali, non le ideologie"....

JUAN RASO