Da macchina da gol in campo, ieri, al nuovo ruolo di promozione dell’immagine del club torinese nel mondo oggi. È questa la nuova sfida di David Trezeguet ex calciatore franco-argentino campione del mondo nel 1998 e attuale ambasciatore della Juventus. Con lui abbiamo parlato durante il congresso Expo Fútbol che si è svolto nella giornata di sabato a Montevideo presso l’hotel Hilton, un appuntamento imperdibile per gli amanti del calcio con conferenze e tematiche di diverso genere. "La Juventus è un marchio globale e vuole aprirsi al mondo come ha dimostrando a partire dal lancio del nuovo logo, due anni fa. Ricordo bene la sorpresa e l’incredulità che provocò quella scelta che rappresentava un forte rinnovamento nell’immagine del club. Nel mio ruolo di ambasciatore sono rimasto molto sorpreso dall’amore che questa squadra ha in giro per il mondo" ha spiegato Trezeguet intervistato in esclusiva poco prima del suo intervento, il più atteso della giornata.

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L’ex centravanti bianconero è apparso molto a suo agio nella nuova veste di dirigente sportivo. "Tanto a livello sportivo come a livello di marketing la Juve in questi ultimi anni sta crescendo tantissimo ed è tornata ai massimi livelli" ha osservato. "Sicuramente l’arrivo di Cristiano Ronaldo è stato molto interessante perché ha dato un salto di qualità sotto tutti i punti di vista. Gli obiettivi continuano a essere quelli prefissati da tempo, ossia crescere sotto tutti i punti di vista". All’interno della strategia di crescita del club guidato da Andrea Agnelli il Sud America può ritagliarsi un ruolo da protagonista: "Ovviamente il piano di sviluppo che abbiamo qui è diverso rispetto ad altre aree come Asia e America. In ogni caso con il Sud America c’è un rapporto molto importante per varie ragioni. Diversi giocatori sudamericani sono stati grandi protagonisti della storia juventina e questa tradizione continua ancora oggi con ottimi risultati" ha affermato riferendosi alla coppia d’attacco argentina Dybala-Higuain e al nuovo pilastro del centrocampo di Sarri, il giovane uruguaiano Rodrigo Bentancur.

"Il Sud America è la materia prima, il talento. Il giocatore sudamericano può dare qualcosa in più. Bisogna sempre saper cercare il talento, sapersi muovere, la nostra area sportiva lo sta facendo molto bene". Nel contesto sudamericano si inserisce anche l’Uruguay che "per noi è sempre molto interessante" ha confessato Trezegol. "Credo che l’esempio più significativo sia quello di Bentancur che sta giocando e si sta adattando benissimo al campionato italiano. Il suo caso da un’idea di come il giocatore uruguaiano abbia un rapporto molto stretto con la Juve dai tempi di Montero a quello che oggi sta dimostrando lui. Sicuramente quando un giocatore fa bene c’è l’idea di muoversi al posto dove nascono questi talenti per poterne scovare degli altri". Nato in Francia e cresciuto in Argentina, David Trezeguet arrivò in Italia nel 2000 conquistando subito l’amore dei tifosi juventini e diventando il miglior marcatore straniero nella storia della Vecchia Signora.

"Sono arrivato con 22 anni e sono rimasto fino ai miei 32 anni" ha ricordato con grande affetto. "A Torino ho passato i migliori anni della mia carriera calcistica. Ho trovato un ambiente ottimo dove poter crescere ed esprimersi al massimo. Per iniziare la mia nuova avventura come dirigente mi sono preparato con diversi corsi e continuerò a farlo. In questo nuovo ruolo mi sento molto comodo e ho la fortuna di avere l’appoggio di un club serio che lavora molto bene. Io provo a fare il massimo, ascolto molto e mi preparo per diventare un dirigente ancora più importante. Nella vita non si sa mai".

Matteo Forciniti