Se il caso della nave Gregoretti porterà a un processo, "idealmente in quel tribunale ci saranno con me milioni di italiani" afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega Matteo Salvini, che rivolge il suo sdegno nei confronti degli ex alleati nel Governo gialloverde. "In questi mesi sto conoscendo la doppia faccia di Conte e Di Maio. Mi dispiace quando ci sono persone che perdono l’onore. È chiaro che per non litigare con il Pd loro si rimangiano tutto quello che avevano detto e fatto".

Il 20 gennaio si voterà l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno, accusato di sequestro di persona sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera. I pronostici della vigilia, dopo l’annuncio del sì dei 5 stelle, dicono che il processo si farà. "È una cosa surreale" commenta Salvini, che aggiunge: "Per un certo verso, anche se gli avvocati mi suggeriscono il contrario, sarei curioso di finire in aula".

"Io sarei peggio di uno stupratore. Per lo stupro la pena è 12 anni, per il sequestro 15 anni. Detto questo, noi stiamo preparando tutta la documentazione. Al termine di quattro giorni di presunto sequestro ottenemmo che cinque paesi europei si suddividessero gli immigrati. Una cosa è certa: lo rifarei". Nel mirino di Salvini finisce Luigi Di Maio: "Credo che tutta la dignità l’abbia messa nel decreto del 2018" ironizza il leader leghista, "ha cambiato idea sui miei processi come l’ha cambiata su tante altre cose".

Lo strappo è tale, con gli ex alleati, che Salvini non vuole sentir parlare di governissimo. Corregge quindi il suo braccio destro, Giancarlo Giorgetti, che si sta facendo promotore di un ipotetico governo di scopo. "Chiariamo: dopo Conte c’è soltanto il voto. Appena salta questo governo, l’unica via sono le elezioni e il prossimo premier sarà scelto da un Parlamento nuovo. Altro paio di manico è dire: ascoltate. Ascoltate Confindustria, Coldiretti, i sindacati, le associazioni... E se avanza tempo, anche le opposizioni".