Tradizionale conferenza di fine anno per Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio a Palazzo Madama ha tracciato un bilancio del 2019, ma in particolare dei primi mesi di "Conte Bis", il governo a guida giallorossa nato dopo lo strappo agostano di Matteo Salvini. Primi mesi che il premier ha definito uno "sprint a ostacoli", una sorta di "corsa dei cento metri", di cui comunque va "orgoglioso: occorreva una manovra seria e responsabile, con 23 miliardi da recuperare per disinnescare l'aumento dell'Iva".

Quaranta le domande rivolte al premier, sorteggiate da un elenco determinato e tutte riguardanti argomenti scottanti. "Abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni: andremo spediti, con la possibilità di programmare meglio le iniziative di governo per realizzare le misure che il Paese attende da anni. Gennaio sarà l’occasione per riflettere e confrontarsi per cercare di rilanciare l’azione di governo. Le priorità? Snellire la macchina burocratica anche con nuove assunzioni, la digitalizzazione della PA, la riforma dei processi con  l’abbreviazione dei tempi della giustizia: per me sarebbero sufficienti due gradi".

Tema scottante è quello della fiscalità, ma non solo: "Il sistema fiscale va rilanciato e riorganizzato, dobbiamo semplificare le aliquote, ridurle, agire per abbassare la pressione fiscale, soprattutto combattere l’evasione. Le infrastrutture? Dobbiamo migliorarle, incrementarle, garantendo anche una manutenzione efficace. Soprattutto, vogliamo colmare il divario Nord-Sud ponendo fine alla annosissima questione meridionale con un piano strutturale per il Sud. Il 34% della spesa pubblica dovrà essere destinato preventivamente al Sud".

Nel governo si continuerà ad agire "sulla base del confronto, del dialogo. I toni accesi ci sono stati, ma mai litigi fino a se stessi". Dopo l'annuncio dei nuovi ministri Azzolina e Manfredi in sostituzione del dimissionario Fioramonti, spazio alle domande, quaranta in tutto e con l'ordine stabilito per sorteggio. C'è spazio, di fatto, per tutte le questioni più spinose in agenda. "Non mi interessa avere un partito, un gruppo di riferimento. Ho assunto questo impegno di fronte agli italiani. I parlamentari in dissenso? Rivolgo loro un appello: rimanete nelle forze rispettive di governo, manifestate il dissenso ma lavorate all’interno, evitate questi passaggi che non contribuiscono alla stabilità dell'esecutivo".

Capitolo Iva: "La rimodulazione dell’Iva non è all’ordine del giorno, dobbiamo valutare l’impatto che avranno le misure anti-evasione. Arriveremo all’inizio del 2021 a restituire ai singoli cittadini anche duemila euro". Niente Conte Ter: "Ma per carità". Sulla Libia "ho sentito Erdogan e Putin e ho ribadito la posizione dell’Italia: non possiamo accettare un’escalation militare. Appoggiamo convintamente l’iniziativa di Berlino. Cerchiamo di dissuadere chi pensa che con mezzi militari si possa raggiungere un risultato. Il nostro lavoro è incessante, anche se spesso non visibile".

Quindi una promessa: "Interverremo sui decreti sicurezza per recepire le preoccupazioni espresse dal Presidente Mattarella. Stiamo ottenendo ottimi risultati sull'immigrazione senza clamori, senza dibattiti pubblici. Chiuderemo il 2019 con la metà degli sbarchi dello scorso anno. Abbiamo migliorato il numero dei ricollocati, 98 al mese contro gli 11 del precedente esecutivo. Questo grazie all’accordo sottoscritto a Malta nei giorni scorsi. Caso Gregoretti? Verificherò il ruolo che ho avuto, controllerò Whatsapp, sms ed email. Sicuramente la presidenza del Consiglio è stata coinvolta sul ricollocamento, non sullo sbarco".

Quindi un affondo a Salvini: "Non sono favorevole allo schema 'porto aperto o chiuso'. Ho sempre detto che la nostra politica era sì di rigore ma non era quella cosa lì. La modalità propagandistica di affrontare la politica non mi appartiene. Quel che più mi ha meravigliato è il modo in cui Salvini interpreta la sua leadership, che ritengo insidiosa, perché si ritiene sciolta da vincoli e chiede pieni poteri. In questo modo produce slabbrature istituzionali e veri e propri strappi".

Questione ambiente: "La nuova frontiera di oggi è la lotta contro il cambiamento climatico, la svolta green. Dobbiamo batterci per l’attuazione degli accordi di Parigi e diffondere questa sensibilità dall'Europa in tutti i continenti. Come Italia siamo in prima fila per incitare tutti gli altri paesi ad andare nella direzione della tutela ambientale. Se non convinciamo gli altri non andremo da nessuna parte".

Quindi sulle Regionali, nuovo possibile banco di prova per il governo: "Stiamo sempre parlando di competizioni elettorali circoscritte sul piano territoriale, non sarà un referendum a favore o contro il governo". Sulle concessioni, invece, "confidavo di poter completare l’istruttoria entro questo mese, siamo in dirittura finale. La porteremo a termine con rigore. Alitalia? Non vogliamo svilirla né regalarla a nessuno.

Quanto al reddito di cittadinanza, la posizione di Conte al riguardo è categorica: "Si tratta di una misura di cui vado orgoglioso e che rivendico, una misura che si è rivelata molto efficace per contrastare la povertà assoluta. Dopo solo otto mesi abbiamo registrato un calo del 60%, un risultato incredibile".