Tutti sappiamo che la situazione economica dell’Europa, da oltre 10 anni non torna ad essere, almeno, rosea. Per il nostro paese, per via di tante ragioni, la cosa è andata di male in peggio, ma continua a resistere il “Sistema Italia” e cosí continua ad essere considerato uno dei principali motori del continente.

A livello PIL, come da sempre, la Germania con quasi 4 triliardi di Euro, è prima in classifica, seguita dalla Russia con 3270 triliardi, la Gran Bretagna (ancora in sella dell’UE) con 3093 triliardi, la Francia con 2810 e poi veniamo noi con poco più di 2146 triliardi. La Spagna è sesta con 1661 triliardi.

Se siamo quinti nel vecchio continente è perchè siamo riusciti a mantenere quel nostro “hardware” imprenditoriale di sempre e, se vediamo i risultati degli ultimi 5 anni, l’Italia ha aumentato il suo PIL di 300 miliardi di Euro.

Proporzionalmente tutti i nostri concorrenti sono cresciuti più di noi, ma la Russia, in questa materia ha superato tutti, persino la Germania che è cresciuta di 600 miliardi, mentre Putin è riuscito a far crescere il suo paese di 640 miliardi.

Secondo i dati messi a disposizione dall'ISTAT, nel terzo trimestre del 2019 il Pil italiano ha registrato un incremento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2018: i due dati  confermano le stime della lettura preliminare. L'Istat ha precisato che il terzo trimestre del 2019 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2018. Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna si registra una variazione positiva dei consumi finali nazionali pari allo 0,3% e una diminuzione dello 0,2% degli investimenti fissi lordi.

Le esportazioni sono diminuite dello 0,1% e le importazioni sono aumentate dell’1,3%. La variazione acquisita per il 2019 risulta positiva e pari allo 0.2%.  Secondo quanto comunicato dall'ISTAT nel secondo trimestre del 2019 il Pil italiano è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e ha registrato un contrazione dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2018: quest'ultimo dato è stato leggermente inferiore alla lettura preliminare dello scorso mese (-0,1%). Queste indicazioni arrivano dopo un rialzo congiunturale dello 0,1% del primo trimestre 2019, e due trimestri (il terzo e il quarto del 2018) a crescita negativa. Tra i principali aggregati della domanda interna non si registra nessuna variazione dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1,9% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dell’1% e le importazioni dell’1,1%. La variazione acquisita per il 2019 risulta nulla.

Se facciamo un po’ di storia, vediamo che, nel terzo millennio l’economia italiana entra in una fase di stagnazione, caratterizzata da una crescita estremamente bassa. Sul finire del decennio (2010), come effetto della crisi economica globale, il Paese entra in un periodo di vera e propria recessione negli anni 2012 e 2013. Per il 2014 la crescita è stata dello 0,1%, per il 2015 dello 0,7%, nel 2016 ha superato 0,9%, nel 2017 ha raggiunto l'1,6%, nel 2018 è cresciuto del 0,9% e nel 2019 è prevista una crescita dello 0,3%.

I nostri numeri continuano ad essere molto importanti. L’Italia è decima al mondo in materia di esportazioni e dodicesima in materia di importazioni.

Il sistema economico italiano è caratterizzato peró da alcune peculiarità che ci rendono molto deboli. L'elevato debito pubblico in proporzione al PIL (nel 2012 al 127%), la grande pressione fiscale (nel 2012 attestata al 44%) la presenza di un’enorme economia sommersa legata in parte alla corruzione politica e la criminalità organizzata, sono elementi molto pesanti all’ora del paragone.

Il reddito pro capite medio netto mensile, nel 2017 è stato pari a 1.852,16 €,  mentre lo stipendio medio netto pro capite ha superato i 2.215 €.

STEFANO CASINI