È una specie di oasi. Si chiama Highwood, cittadina di appena poco più di 5.000 abitanti, si trova non lontano da Chicago, nemmeno cinquanta chilometri a nord. Ha una storia che risale al XVIII secolo, ma è stato soprattutto dal 1920 che gli emigranti italiani hanno cominciato a fermarsi lì: molti originari della provincia di Modena dopo aver lasciato le miniere di Dalzell, si trasferirono per cercare un nuovo lavoro. Ma in quei tempi, quelli del Proibizionismo, Highwood fu anche un centro per il contrabbando dei liquori. Poi, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, un'altra forte ondata migratoria, dall'Europa e dal Messico. Oggi la cittadina è un insieme di differenti culture, ma l'aspetto italiano è evidente soprattutto per l'Highwood Bocce Club. Ha compiuto nel 2019 i primi cinquant'anni di vita, fu creato nel 1969, ed è l'orgoglio della cittadina dell'Illinois. Lì ci sono i migliori campi da bocce di tutti gli Stati Uniti. È stato nel 2009, in epoca di rifacimenti, che l'allora presidente Paolo Giannetti fu incaricato di trovare le superfici migliori. "All'epoca - racconta - andai in Italia, prima a Roma, poi a Firenze per poi trovare, finalmente, una azienda a Gorgonzola, in provincia di Milano". Un lungo lavoro di ricerca per raggiungere il top: da quel giorno infatti i campi di Highwood sono classificati al primo posto negli USA. L'Highwood Bocce Club è davvero una oasi: ogni giorno infatti si ripete una storia che ormai, anche in Italia, diventa sempre più difficile da trovare. Non solo bocce infatti, ma come succedeva una volta, tavolini per giocare a carte, la possibilità di socializzare, membri del club che lo sono dal giorno di apertura. Fondato da emigranti italiani il Bocce Club ha poi aperto, da sempre, le sue porte a tutti e le bocce sono diventati il mezzo per tenere unita la comunità senza dare importanza alle origini di chi ci vive. "Siamo sempre venuti qui per passare una serata - racconta Peter Pieracci, l'attuale presidente - invece di andare al classico bar, vieni qui, ti bevi qualcosa, ma puoi fare anche qualche cosa d'altro oltre che restare seduto su uno sgabello e parlare". Nel 1969 la maggioranza degli abitanti di Highwood erano italiani e sono stati loro a costruire anche l'edificio che ospita il club e proprio nell'agosto scorso, se n'è andato uno dei protagonisti della nascita e della crescita del club, Mario Massa, ex presidente, il 'padrino delle bocce', aveva 100 anni. Ma, a differenza di quello che si potrebbe pensare, il club di Highwood non è dedicato e frequentato da anziani, ci sono anche i giovani che si sono avvicinati al mondo, tutto italiano, delle bocce. "Accompagnavo mio padre da teenager - la testimonianza di Maurizio Perrelli - ho cominciato a provare e mi sono innamorato del gioco". Così tanto, al punto di diventare uno dei campioni del club. Ma proprio il club delle bocce si è trasformato in un incredibile ambasciatore per la cittadina fino a portare anche i 2019 PanAmerican Women's Bocce Championship. Un avvenimento incredibile per una cittadina di 5.000 abitanti. "Siamo stati onorati di poter ospitare questi campionati - ha sottolineato Peter Pieracci - di solito si svolgono in Sudamerica ed è stata invece la prima volta che sono stati giocati negli Stati Uniti". Oggi il club ha oltre 700 soci un punto di riferimento anche per la federazione statunitense, la U.S. Bocce Federation, il cui presidente, lo si capisce immediatamente dal nome, è di origini italiane, Danny Passaglia. E negli States sono tanti i circoli di bocce, tutti o quasi nati dalla volontà degli immigrati di portare con loro uno dei principali passatempi, di una volta, ma anche di oggi, specialmente nelle piccole cittadine italiane. "Quando eravamo dei bambini in Italia - racconta uno dei campioni del club Franco De Luca - nei piccoli paesi non c'era molto da fare, così giocavamo a bocce tutto il giorno". E una volta arrivati negli USA, ecco che quella abitudine non è stata abbandonata. Al Bocce Club di Highwood ci tengono a far sapere che tutti, non importa la nazionalità, possono giocare e divertirsi con le bocce. "Chiunque voglia diventare socio è bene accetto, uomini e donne, e nemmeno l'età è un limite, abbiamo campioni di 85 anni - conclude Pieracci - come quelli di 30...".

di ROBERTO ZANNI