Potrebbero diventare minuscole "aiuole" capaci di far crescere i semi di piante ornamentali, oppure lastre da usare per le montature degli occhiali. Dalla Toscana al Lazio, la ricerca si cimenta nella sfida di dare una seconda vita ai mozziconi delle sigarette, quelli che infestano l’ambiente malgrado i divieti e le multe fino a 300 euro per chi li butta sui marciapiedi, ai bordi delle strade, all’uscita dei cinema, dei ristoranti. Insomma ovunque. Così piccole e così ingombranti, le "cicche" sono una emergenza.

Nell’ultima indagine sulla condizione dei parchi urbani, Legambiente mette i mozziconi al primo posto tra i rifiuti che infestano il verde: rappresentano il 37%. Situazione simile nelle spiagge, dove figurano al quarto posto dopo i pezzi di plastica, il polistirolo e le bottiglie. I filtri hanno oltretutto una vita lunga, calcolata fra i 5 e i 12 anni e spesso diventano esche tossiche per gli uccelli.

In Toscana è partito da qualche settimana un progetto per trasformare i mozziconi in "incubatori" di semi, una specie di "terreno" per coltivazioni idroponiche (cioè senza terra) di girasoli nani o altre piante non alimentari. Due i laboratori coinvolti: uno è il Centro Avanzi dell’Università di Pisa in collaborazione con il Cnr, l’altro è quel laboratorio a cielo aperto che è il Comune di Capannori, in provincia di Lucca.

Da anni in questo pezzo di Toscana che ospita grandi insediamenti dell’industria della carta (è il più importante polo europeo) si portano avanti politiche ambientali sul riciclo dei rifiuti. L’ultima è questa: rigenerare gli avanzi delle sigarette, trasformarli da problema in risorsa, da rifiuto a materiale adatto alla coltivazione floreale e in biocarburante.

Il progetto si chiama Focus (Filter of cigarettes reUse Safely) e avrà la durata triennale. Si regge su un finanziamento di appena 140mila euro provenienti per metà dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il resto dall’ateneo pisano e dallo stesso Comune di Capannori.

"Metteremo dei cestini fuori da una decina di ristoranti o da altri locali – spiega il sindaco Luca Menesini – ci occuperemo della raccolta dei mozziconi che verranno poi trattati dai ricercatori e applicheremo multe a chi butta questi rifiuti per terra". Il progetto di ricerca è nel segno dell’economia circolare: i fiori e gli arbusti che nasceranno dai mozziconi (saranno di specie autoctone), verranno trapiantati proprio a Capannori e dintorni.

Laura Montanari