Secondo un’indagine condotta da una banca inglese, la Nationwide Building Society, e riportata dal Daily Telegraph, lavorare in ufficio costa al medio colletto bianco britannico un po’ più di €2mila l’anno. È un valore che non comprende il costo della pausa pranzo e nemmeno del trasporto tra casa e ufficio.

La singola voce maggiore sono i circa €330 annui per le feste e le serate conviviali con i colleghi. Tè e caffè in ufficio costano altri €135 su base annua, mentre i compleanni - tra biglietti di auguri e regali - ammontano a €128. I saluti e i regali per i colleghi “pensionandi” oppure in partenza per altre posizioni pesano per oltre €220.

Tutto sommato, e partendo da uno stipendio medio annuo inglese di £30.420 (poco meno di €36mila), queste voci e altre minori equivalgono allo stipendio di circa due anni della carriera lavorativa. La ricerca, condotta su oltre 2mila impiegati, ha inoltre rivelato che molti di loro non sono per niente felici di questi costi “accessori”.

Uno su sei (il 15%) non vuole cedere alle pressanti proposte di sovvenzionare “opere di bene” di vario tipo e circa un quarto (23%) dichiara di vivere queste richieste da parte dei co-workers come una forma di estorsione morale. Al 19% pesa dell’obbligo sociale di offrire tè o caffè ai colleghi.

Circa un terzo degli impiegati intervistati si sono fatti prestare soldi da un collega, un fenomeno più presente tra i maschi (38%) che tra le femmine (29%). La reazione però non è completamente negativa. Oltre la metà del campione si è dichiarata felice di contribuire al biglietto augurale e al regalo per un compleanno o per la partenza di un collega. Basta, si direbbe, che vadano fuori dalle balle.