L’iter di approvazione è partito: se tutto fila liscio già per il prossimo inverno la balaustra che protegge la Basilica di San Marco sarà rimpiazzata da una protezione in vetro che avrà il duplice scopo di difendere la cattedrale dall’invadenza di qualche turista ma soprattutto di proteggerla dalle acque alte. Saranno lastre di vetro trasparente così da non oscurare la vista della basilica, intervallate da colonnine, mentre in corrispondenza delle porte ci saranno delle paratie che in caso di acqua alta verranno chiuse rendendo stagna tutta l’area. Il costo è stimato in 3,5 milioni di euro. "Abbiamo pensato a lungo a questo progetto, abbiamo fatto studi e presentato pareri dettagliati, siamo anche disposti a contribuire La basilica di San Marco allagata – spiega Pierpaolo Campostrini in veste di Procuratore di San Marco ma anche direttore del Corila – l’idea è un’opera reversibile ma capace di evitare qualsiasi acqua alta, da utilizzare fintantoché non saranno realizzate altre opere o non sarà in funzione il Mose". Le lastre saranno alte 120 centimetri, cosa che permetterà di proteggere la basilica fino a maree di 2 metri. L’opera si integrerà con il sistema di impermeabilizzazione fatto di pompe e valvole che mantiene all’asciutto il nartece fino a 80 centimetri. Le lastre non andranno troppo in profondità. "Abbiamo già discusso con gli archeologi e la Soprintendenza – prosegue Campostrini – il nuovo parapetto sarà distanziato opportunamente dai muri perimetrali per evitare danni alla pavimentazione". Per l’autunno si conta di poter ultimare anche le operazioni di impermeabilizzazione della parte retrostante della basilica, rendendo stagne le aperture che danno sul rio della Canonica e soprattutto di proteggere con valvole e pompe simili a quelle installate sotto al nartece il cortile del Sant’Uffizio per proteggere la delicata cripta dagli allagamenti.