Messo a punto il genoma della salute: è il primo del genere al mondo e raccoglie i geni che aiutano a combattere le malattie. Basato sul Dna di oltre 2.500 persone sane, è pubblicato sulla rivista Nature Communications e si deve a una collaborazione fra centri di ricerca australiani coordinata da David Thomas, del Garvan Institute of Medical Research.

"Grazie all'analisi completa di individui sani possiamo ottenere una comprensione molto più chiara di quali geni sono collegati alla malattia e quali non lo sono", rileva Thomas. Ogni persona ha nel proprio Dna circa sei miliardi di lettere che codificano tutte le informazioni necessarie per far funzionare ogni cellula. A fare la differenza tra ciascun individuo sono milioni di varianti e alcune di esse possono causare malattie: la sfida dei ricercatori è individuare quali siano.

Nell'articolo sono stati pubblicati i dati genetici di 2570 australiani anziani sani, di età compresa fra 64 e 95 anni: è la prima pubblicazione della banca australiana del Dna, Medical Genome Reference Bank (Mgrb) e "offre un quadro statisticamente potente per identificare nuove varianti genetiche che causano malattie", spiega Thomas.

Utilizzando il sequenziamento dell'intero genoma è stato possibile rilevare i cambiamenti genetici associati all'invecchiamento, incluse le varianti genetiche responsabili dei telomeri più corti, i cappucci protettivi alle estremità dei cromosomi, che si accorciano con l'avanzare dell'età. Sono stati anche identificati i cambiamenti nei genomi che fanno la differenza in persone con la stessa età, ma con forma fisica diversa. Ciò indica, secondo Thomas, che "il Dna di un individuo può essere un indicatore migliore della sua età biologica, rispetto all'età cronologica".