Quello che si è appena insediato in Uruguay continua ad essere un Parlamento con una forte componente italiana. I numeri sono stati praticamente confermati. È cambiato il colore della maggioranza -adesso c’è una coalizione di centro destra che mette insieme 5 partiti- ma il numero dei parlamentari di origine italiana continua a restare sempre molto alto: sono quasi la metà del totale, 39 alla Camera e 16 al Senato secondo i dati interni trasmessi dagli uffici del Parlamento.

Rispetto alla scorsa legislatura alla Camera ci sono 6 deputati in meno mentre al Senato la presenza è cresciuta con 2 seggi in più. D’altronde anche lo stesso neo presidente Luis Lacalle Pou ha origine italiana da parte della nonna materna (di cognome Brito del Pino). Ma torniamo adesso ai suoi nuovi inquilini del Palacio Legislativo, meravigliosa opera del piemontese Vittorio Meano e del milanese Gaetano Moretti, che resteranno in carica fino al 2025. Pur leggermente diminuita, alla Camera dei Deputati la presenza tricolore continua a restare molto sostanziosa contando su 39 deputati (su un totale di 99).

Il Frente Amplio, che dopo 15 anni di Governo è passato adesso all’opposizione ma resta il primo partito, ha nelle sue file ben 14 esponenti: Eduardo Antonini, Cecilia Bottino, Daniel Caggiani, Gonzalo Civila, Luis Fratti, Nicolás Lorenzo, Enzo Malán, Constante Mendiondo, Orquídea Minetti, Martín Tierno, Sebastián Sabini, Gabriel Tinaglini, Mariano Tucci, Javier Umpiérrez.

Segue il Partido Nacional, il leader della nuova colazione governativa, con 10 rappresentanti: Gerardo Amarilla, Rubén Bacigalupe, Guillermo Besozzi, Armando Castaingdebat, Carlos Enciso, Gabriel Gianoli, Martín Lema, Gonzalo Mujica, Javier Radiccioni, Álvaro Viviano. 7 sono invece quelli del Partido Colorado: Germán Cardoso, Walter Cervini, Martín Melazzi, Conrado Rodriguez, María Eugenia Rossello, Felipe Schipani, Gustavo Zubia.

All’elenco del gruppo dei deputati entrano anche 6 di Cabildo Abierto, nuova formazione politica di destra che ha sorpreso per il suo buon risultato: Nazmi Camargo, Elisa Capillera, Silvana Pérez, Álvaro Perrone, Héctor Sodano, Carlos Testa. Tracce di italianità si possono riscontrare infine anche in altri due piccoli partiti presenti in Parlamento con Ivan Posada (Partido Independiente) e Daniel Peña (Partido de la Gente). Ancora più alta, in percentuale, è la presenza di origine italiana al Senato dove si arriva a superare la metà con 16 senatori su un totale di 30.

Tanto per il Frente Amplio come per il Partido Nacional abbiamo 7 senatori. Iniziamo dal Frente: Danilo Astori, Mario Bergara, Eduardo Bonomi, Carolina Cosse, Amanda Della Ventura, José Mujica, Enrique Rubio. Per i "blancos": Graciela Bianchi, Sergio Botana, Alvaro Delgado, Jorge Gandini, Javier Garcia, Luis Alberto Heber, Juan Sartori. Concludono l’elenco l’ex presidente della Repubblica e "colorado" Julio Maria Sanguinetti e il leader di Cabildo Abierto Guido Manini. Insomma, queste piccole tracce di italianità continuano a restare sempre molto accese all’interno di un Palacio Legislativo oggi estremamente diviso come non succedeva da tanto tempo. Proprio per questo all’interno dello scontro politico l’Italia può rappresentare un punto di unione.

di Matteo Forciniti