Dalla Basilica di San Nicola, Papa Francesco ha percorso in papamobile il lungo corso Vittorio Emanuele II di Bari in fondo al quale è stato allestito il palco con l’altare per la celebrazione eucaristica che ha concluso la sua visita alla città pugliese. L'accoglienza è stata a dir poco calorosa. Tra i presenti alla Messa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La liturgia ha presentato il brano tratto dal Vangelo di Matteo in cui Gesù esorta i suoi a un amore senza misura, un amore che comprende anche i nemici. Nell'omelia, Francesco ha ricordato che l’antica legge di Mosè prevedeva l’occhio per occhio, dente per dente, e che questo era già un progresso perché poneva un limite alla vendetta, ma Gesù porta un’altra legge e dice di non opporsi al malvagio e di rinunciare alla violenza. Il Papa ha detto: "Possiamo pensare che l’insegnamento di Gesù persegua una strategia: alla fine il malvagio desisterà. Ma non è questo il motivo per cui Gesù chiede di amare anche chi ci fa del male. Qual è la ragione? Che il Padre, nostro Padre, ama sempre tutti, anche se non è ricambiato. Egli 'fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti". E poi ancora: "L'accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo non facile; tuttavia, è impensabile poterlo affrontare innalzando muri. A me fa paura quando ascolto qualche discorso di alcuni leader delle nuove forme di populismo, mi ricordano discorsi che seminavano paura, odio nella decade del 30 del secolo scorso. In tale modo, piuttosto, ci si preclude l'accesso alla ricchezza di cui l'altro è portatore e che costituisce sempre un'occasione di crescita". Amare i nemici, ha sottolineato, è "la novità cristiana. È la differenza cristiana". L’amore di Gesù è un amore senza misura e a noi chiede "il coraggio di un amore senza calcoli. Quante volte abbiamo trascurato le sue richieste, comportandoci come tutti. Eppure il comando dell’amore non è una semplice provocazione, sta al cuore del Vangelo. Sull’amore verso tutti non accettiamo scuse, non predichiamo comode prudenze. Il Signore non è stato prudente, non è sceso a compromessi, ci ha chiesto l’estremismo della carità. È l’unico estremismo cristiano lecito: l'estremismo dell’amore". Francesco ha invitato ciascuno a guardare al proprio cuore e ad applicare l’amore "alle persone che ci trattano male, o che ci danno fastidio, che fatichiamo ad accogliere". "Non dobbiamo preoccuparci - ha detto - della cattiveria degli altri, ma del nostro cuore cominciando a disarmarlo per amore di Gesù. Il culto a Dio è il contrario della cultura dell’odio. E la cultura dell’odio si combatte contrastando il culto del lamento".