Egregio Senatore Ricardo Merlo,

oggi, come sottosegretario agli Esteri, sarà qui a Montevideo per rappresentare l'Italia alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente di Uruguay, Luis Lacalle Pou, su delega del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ne approfittiamo per rivolgerLe una considerazione perché Lei è anche presidente del Maie, il Movimento associativo italiani all'estero.

Lei è così sicuro che il suo rappresentante in Uruguay, Aldo Lamorte, sia la persona giusta per ricoprire un ruolo così importante? Crediamo che sia necessaria la presenza di una personalità in grado di rappresentare al meglio, senza alcuna ombra, gli italo-uruguaiani.

Come sa, ‘La Gente d’Italia’ è un giornale da sempre vicino alla gente e non alle veline di Palazzo e proprio per questo sincero. Duro. Diretto. Per qualcuno, anche troppo diretto.

E non abbiamo lesinato critiche a Lamorte dalle colonne di questo quotidiano, su più punti. Critiche che sono state ‘tradotte’ in domande che però non hanno mai ricevuto risposte da questo personaggio.

Per esempio, abbiamo chiesto più volte notizie sul nuovo Consolato... Per carità, non ci siamo mai opposti a tale costruzione, ma ritenevamo, e riteniamo tuttora, che la priorità sia rafforzare la forza-lavoro.

In pratica, vada anche per la realizzazione di questa struttura, ma senza l’ampliamento dell’organico non si risolve in pratica nulla.

E dato che l’investimento economico non è di poco conto, circa un milione di euro, continuiamo a chiederci: sarà l’ennesima cattedrale nel deserto? La popolazione, più che di una struttura nuova e qualche sedia su cui accomodarsi, preferirebbero veder snellire la burocrazia e su quelle sedie non appoggiarsi nemmeno. Lamorte non ha mai risposto su questo punto, mancando di educazione nei nostri confronti e di sensibilità verso i lettori. Sappiamo inoltre molto bene che lo stesso Lamorte non ci ama particolarmente per un’altra vicenda oramai nota.

E se lui non ci ama, noi diciamo che non lo stimiamo.

Come probabilmente già sa, questo tizio acquistò delle pagine pubblicitarie su ‘La Gente d’Italia’ per una sua campagna mediatica.

Pagine regolarmente mandate in stampa e uscite in edicola, come da contratto. Per un valore di circa 20mila dollari. Soldi che Lamorte non ha mai saldato nei nostri confronti. Una mancanza di rispetto, non crede? Senza dimenticare che qualche settimana fa questa stessa persona (insieme ad altre persone riconducibili al Maie) nel corso di una riunione al Comites ha in pratica affermato che ‘La Gente d’Italia’ non esiste, non contiene scritti in italiano e baggianate del genere. Parole che non meritano particolari commenti, ma solo probabili denunce per false attestazioni... Ovviamente Lamorte e i suoi sodali sono stati smentiti dalle altre persone presenti al Comites. Ci dispiace per Lamorte, ma questo quotidiano esiste e tra qualche settimana, sempre al fianco degli italiani all’estero, sarà presente anche in tutte (nessuna esclusa) le edicole dell’Argentina al fianco del settimanale ‘Perfil’.

Abbiamo ricevuto centinaia e centinaia di messaggi di auguri e di ben- venuto, non solo da parte dei lettori, ma anche per esempio da parte della stampa italiana.

No, caro Senatore, dall’uruguaiano Lamorte non ci aspettiamo par- ticolari parole di incoraggiamento per questa nostra nuova avventura. Però magari sì da qualcun altro...

O anche per lei Gente d'Italia è un giornale fantasma?

Anche quando - tra breve - uscirà nella "sua" Argentina?