Alle 7 di ieri mattina durante l’omelia pubblica di Santa Marta del giorno che segna l’ottavo anniversario della sua elezione al Soglio di Pietro, il Papa è intervenuto a correggere il suo vicario che ieri pomeriggio aveva stabilito per decreto che tutte le Chiese della Diocesi del Papa fossero chiuse. Mentre in altre parti d’Italia si stava diffondendo una interpretazione in questo senso della quasi contemporanea direttiva della Cei: secondo questa "lettura" dovevano stare chiuse le Chiese di tutt’Italia. Un provvedimento che - ha sottolineato il Wall Street Journal - non ha avuto precedenti in 2000 anni di storia. Non accadeva dai tempi dell’editto di Costantino del 313 dopo Cristo.

I vescovi devono valutare bene che cosa fare in questa crisi legata al coronavirus perché "le misure drastiche non sempre sono buone", ha detto Papa Francesco nell’introduzione della messa a Santa Marta pregando Dio affinché i pastori "non lascino solo il Santo popolo fedele di Dio. Il popolo di Dio si senta accompagnato dai pastori e dal conforto della Parola, dei sacramenti e della preghiera". Di lì a poco l’elemosiniere papale il cardinale Konrad Krajewski ha fatto esattamente il contrario della direttiva del cardinale vicario: il cardinale polacco ha aperto il suo titolo chiesa, Santa Maria Immacolata nel quartiere Esquilino di Roma.

″È l’atto di disobbedienza (al decreto di De Donatis, ndr) , sì, io stesso ho messo fuori il Santissimo Sacramento e ho aperto la mia chiesa", ha detto Krajewski al sito cattolico americano Crux, diretto da John Allen. "Non è accaduto sotto il fascismo, non è accaduto sotto il dominio russo o sovietico in Polonia - le chiese non erano chiuse", ha detto, aggiungendo che "questo è un atto che dovrebbe portare coraggio ad altri sacerdoti. La casa dovrebbe essere sempre aperta ai suoi figli", ha detto ancora a Crux."Non so se la gente verrà o no, quanti di loro, ma la loro casa è aperta", ha detto.

Il cardinale Krajewski ha anche sottolineato che verranno rispettate tutte le direttive del governo italiano: il fatto che non ci saranno cerimonie (matrimoni e funerali), messe pubbliche eccetera, che la distanza di sicurezza droplet di un metro dovrà essere rispettata, eccetera, ma chi vuole deve poter andare in Chiesa per pregare singolarmente o per adorare l’Eucarestia. Dopo qualche ora il cardinale vicario ha corretto la sua ordinanza con la quale sarebbero state chiuse fino al 3 aprile anche per la preghiera privata, e ha stabilito che almeno le chiese parrocchiali resteranno aperte.

Niente obbligo di precetto festivo, dunque, e pur rimanendo chiuse le chiese non parrocchiali, De Donatis dispone da oggi, dopo il richiamo del Papa, che restino "aperte le chiese parrocchiali", perché "ogni provvedimento cautelare ecclesiale deve tenere conto non solo del bene comune della società civile ma anche di quel bene unico e prezioso che è la fede, soprattutto quella dei più piccoli". Non solo salute pubblica, insomma, ma fede. Restano altresì accessibili gli oratori di comunità stabilmente costituite limitatamente alle medesime collettività che abitualmente ne usufruiscono in quanto residenti", ma con interdizione all’accesso dei fedeli che non sono membri stabili".

In ogni caso per la tutela della salute degli anziani e degli ammalati il vicariato di Roma ha lanciato l’hastag "iopregoacasa". I sacerdoti sono stati invitati a portare i sacramenti presso le abitazioni. Per aiutare i poveri di Roma, il cardinale non ha sospeso la distribuzione dei pasti di beneficenza nelle mense dei poveri. I volontari ora distribuiscono invece "Borse dal cuore", distribuendo cene da portare a casa, invece di condividere un pasto al tavolo. "Opero secondo il Vangelo; questa è la mia legge ", ha detto Krajewski a Crux, menzionando anche i frequenti controlli di polizia che sperimenta mentre guida e cammina per la città per aiutare i bisognosi.

"Questo aiuto è evangelico e sarà realizzato", ha detto. "Tutti i posti dove i senzatetto alloggiano di notte sono gremiti", ha detto l’Elemosiniere papale a Crux, incluso Palazzo Migliori, che si affaccia sulla piazza San Pietro, che è stato aperto dal cardinale a novembre e che si trova vicino al colonnato Bernini. Intanto il Vaticano si sta organizzando per un’inedita Settimana santa.