Emergenza coronavirus: mentre le Regioni invocano l'intervento dell'Esercito (alcuni contingenti sono già arrivati in Campania) per affiancare le forze dell'ordine nei controlli, la situazione in Lombardia rischia di degenerare. Aumentano, infatti, i numeri di quella che l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, ha etichettato come una vera e propria "battaglia". In Lombardia, ha spiegato ieri l'esponente della giunta Fontana "i positivi al SARS-CoV-2 sono arrivati a 17.713, in aumento di 1.493 cioè un po' meno del giorno prima (quando crescevano di 1.571), e diminuiscono di 208, a 4.057, i conclamati in isolamento domiciliare, mentre aumentano (di 1.003) i malati dimessi dagli ospedali lombardi". Da qui l'appello dei medici cinesi - giunti in Italia per aiutare i loro parigrado italiani nella difficile lotta al Covid-19 - di procedere con un'ulteriore stretta. Non a caso ieri, il governatore lombardo Attilio Fontana si è presentato all'ormai consueto punto stampa in Regione indossando la mascherina con al suo fianco il vicepresidente della croce rossa internazionale cinese Sun Shuopeng. "Colui che ha gestito quanto accaduto a Wuhan in maniera diretta - ha spiegato Fontana - è stupito della troppa gente nelle strade", troppa gente ad usare il trasporto pubblico "e poca gente con le mascherine". "I suoi primi consigli - ha aggiunto il primo inquilino del Pirellone - sono che le misure sono troppo poco rigide". Fontana ha poi rilanciato: "Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti più rigorosi di quanto non sia stato fatto". "Ne parlerò con il presidente del Consiglio - ha proseguito - per capire cosa si potrà fare". Lo stesso concetto è stato ribadito da Sin Shuopeng: "Bisogna fare in fretta, bisogna fermare tutte le attività economiche e fermare la mobilità. Le persone devono stare a casa in quarantena e devono essere preparati". In Lombardia, ha aggiunto Sin Shuopeng, "ci sono ancora troppe persone in giro, il trasporto pubblico è ancora attivo e si mangia troppo nei ristoranti e negli hotel". "Tutti sono coinvolti nella lotta al Covid-19, non solo il governo, non solo il personale medico. Tutti i cittadini devono essere coinvolti e seguire le misure di contenimento", ha rilanciato il "numero due" della Cri cinese. Poi, ha sottolineato: "La vita è la cosa più importante. Non c'è una seconda scelta di fronte alla vita". Tutti devono "essere coscienti che se vengono aumentate le misure di quarantena diventa più facile combattere la malattia", ha esortato Shuopeng. Che ha inoltre fatto presente che nella città di Wuhan "dopo un mese di quarantena abbiamo potuto realizzare l'ospedalizzazione di tutte le persone che ne hanno avuto bisogno, mentre in Italia purtroppo le policies non sono così strette".