Da una parte c'è il Rhode Island che per superficie è il più piccolo stato degli USA, grande come l'Umbria, ma una popolazione un po' superiore a quella della regione italiana: circa un milione di abitanti contro poco meno di 900.000. Dall'altra la potenza New York, quarto stato americano più popolato, circa 20 milioni di abitanti. In mezzo due Governatori, entrambi Democratici, che per una strana coincidenza, sono anche italo-americani: Gina Raimondo (Rhode Island) e Andrew Cuomo (New York). E per il Coronavirus tra i due è scoppiata la guerra, non importa se hanno tanto, anzi tantissimo in comune. Per difendere i propri cittadini, il Governatore Raimondo venerdì scorso, visto il propagarsi del COVID-19 in tutto lo stato di New York, aveva annunciato che i militari della National Guard avrebbero fermato tutte le auto con targa dell'Empire State che entravano nel Rhode Island, costringendo chi fosse stato a bordo alla quarantena. Furiosa la reazione di Cuomo, che il giorno dopo l'annuncio del provvedimento, ha subito telefonato alla collega, minacciando di denunciare il Rhode Island se il provvedimento non fosse stato annullato.

"Non credo fosse legale - ha spiegato Cuomo - non credo che fosse da buon vicinato. Capisco il punto, ma ho pensato che ci fossero diversi modi di comportarsi e il Governatore del Rhode Island è stato ricettivo". Davvero? Quello che è successo dopo non ha dato certo la ragione a Cuomo. Così mentre il figlio del più celebre Mario Cuomo (tre mandati da Governatore, morto nel 2015) pensava di aver risolto tutto con una telefonata, affermando che il provvedimento era alla fine giusto per gli abitanti del suo stato, ecco che Gina Raimondo parecchio infastidita dal rumore fatto dal suo collega, quasi nello stesso momento estendeva il divieto a tutti gli abitanti degli altri stati degli USA. "Poichè i dati sono cambiati - ha spiegato il Governatore del Rhode Island - la situazione di conseguenza è mutata. Sfortunatamente il tasso di infezione che stiamo vedendo adesso a New York City, purtroppo lo stiamo osservando anche da altre parti: Connecticut, New Hampshire, New Jersey eccetera. Quindi, per tenere al sicuro i Rhode Islanders, ho firmato un ordine esecutivo che impone la quarantena a tutti quei visitatori, di qualsiasi stato, che con qualsiasi mezzo arriveranno qui per scopi non lavorativi e che prevedono di rimanerci".

In questo modo quello che Cuomo ha ottenuto è stato soltanto di fare avere compagnia agli abitanti del suo stato. Gina Raimondo durante il briefing, che in questo periodo di emergenza si svolge quotidianamente, ha confermato la telefonata con Cuomo, ma non ha nascosto la propria irritazione per il fatto che il collega avesse, pubblicamente, smentito la sua politica volta a proteggere i propri cittadini. "Sabato ho parlato con il Governatore di New York dopo che avevo già adottato le mie misure - ha spiegato ai media - ne abbiamo parlato, ma se sente che per lui è importante prendersi il credito per andare avanti, io continuerò qui a lavorare per proteggere tutti i cittadini del Rhode Island. E aggiungo anche che penso che sia strano che il Governatore Cuomo si concentri su questo tipo di politica in un momento in cui si stanno combattendo dei disastri". Ma non si è fermata qui, smentendo anche che Cuomo (come invece da lui stesso dichiarato) fosse pronto a denunciare in un tribunale il suo stato. "Può fare qualsiasi causa se gli piace - ha concluso - ma penso che nel caso si decidesse dovrebbe affrontare momenti molto complicati dal momento che io, legalmente, mi trovo su un terreno molto solido".

E i check point dei militari della National Guard, come ha confermato il colonnello James Manni sono andati avanti, nei confronti dei veicoli privati e non commerciali: chi sta solo transitando può proseguire, mentre chi dichiara di fermarsi, sarà costretto alla quarantena. Ma non solo le auto, infatti ci saranno controlli anche porta a porta. "La procedura che abbiamo in atto - ha ribadito l'alto militare - non viola i diritti costituzionali di nessuno". Così, in un momento così terribilmente complicato, anche tra Democratici e italo-americani ci si trova contro: da un lato Gina Raimondo, 48 anni, Governatore dal 2015, prima donna su quella poltrona nella storia del Rhode Island e un futuro che potrebbe andare ben al di là del confini del suo stato, dall'altro Andrew Cuomo, 62 anni, stesso incarico dal 2011, ma a New York è tutta un'altra cosa anche per il nome che porta. Però questo primo round, decisivo, quasi un ko, è andato a Gina e anche i Democratici, chissà in un futuro vicino, potrebbero ricordarselo.

Sandra Echenique