Dunque, la notizia è ufficiale ed è sicuramente ottima. A comunicarla, ieri in conferenza stampa, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro: "La curva finalmente ha iniziato la discesa e ora comincia a scendere anche il numero dei morti". E dunque "iniziamo a pensare alla fase 2 se i dati si confermano, ossia a riflettere su come mantenere bassa la diffusione della malattia". Insomma, un’ottima notizia a un mese preciso dall’inizio dell’emergenza in Italia anche per il capo della Protezione civile Angelo Borrelli: "Ma non dobbiamo abbassare la guardia in questo momento, bisogna sempre ricordare che bisogna uscire di casa solamente per necessità specifiche". Brusaferro ha detto poi che bisogna pazientare in merito alle sperimentazioni dei farmaci contro il Coronavirus: "Posso capire la grande attesa che c’è intorno a questo argomento – ha detto – ma per poter valutarne gli effetti serve un numero di casi sufficienti". Di certo i numeri elencati ieri da Borrelli stesso hanno confermato, come già da qualche giorno a questa parte, che segnali di miglioramento ci sono.

A partire dai decessi registrati ieri: 525 (contro i 681 di sabato), il numero più basso di morti dal 19 marzo a oggi. Il totale dall'inizio dell'epidemia è di 15.887. I malati oggi infettati sono 91.246 (il totale è di 128.948 unità), il che significa un incremento di 2.927 persone rispetto ai 2.886 di sabato il che porta a dire che è assolutamente stabile il numero dei contagi. Migliora anche la situazione nelle terapie intensive, dove i ricoveri sono 3.977 contro i 3.994 di due giorni fa. Per quel che riguarda i guariti, sono 819 che portano a un totale di 21.815. Migliora la situazione anche in Lombardia, la regione più colpita. A confermarlo Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione: "Sicuramente i dati sui contagiati sono positivi, ma non dobbiamo abbassare la guardia". Nelle aree che hanno sofferto di più, tipo Lodi, Brescia e Cremona, i contagi sono molto pochi. Situazione un po’ più delicata a Milano, con i dati che preoccupano ancora. Tiene invece Roma che sembra aver reagito bene all'emergenza.

di STEFANO GHIONNI