E’ una Pasqua strana questa, con la gente chiusa nelle case, con il Papa solo in una piazza San Pietro deserta. Con tutti noi, italiani in patria e all’estero, a risentire un comune senso di solidarietà e di fratellanza nazionale mentre siamo nell’occhio del ciclone dell’emergenza Covid19. Saranno forse manifestazioni infantili quelle di ritrovarsi a cantare, magari sguaiatamente, l’inno di Mameli sulle finestre e sui balconi sui quali sventolano i tricolori…

Ma ci rafforzano nello spirito, ci ricaricano nell’animo, così come ci hanno quasi commosso quelle immagini da ogni parte del mondo, con i monumenti e luoghi simbolici illuminati in rosso, bianco e verde, dal Cristo di Rio alle cascate del Niagara, dall’Empire State Building al Parlamento greco. Ho voluto ricordare quest’ultimo come simbolo dell’Europa, quella classica e figlia di Atene e di Roma, non quella dei banchieri usurai che si sta dimostrando matrigna verso di noi. In questa grande battaglia che il mondo sta combattendo, ma in cui l’Italia è la prima linea, si sono disvelate tante cose: starà a noi, nella rinascita che verrà dopo la crisi ricordarcene, riconoscere amici e nemici, imparare a credere prima di tutto in noi stessi e nelle nostre capacità, ricreare un paese in grado di essere in grado di produrre e competere senza dipendere dagli altri e farsi illudere dagli illusori specchietti della globalizzazione, ritrovare l’orgoglio di essere italiani.

In tutto ciò sarà ancora una volta enormemente importante l’apporto che viene e verrà dall’”altra Italia” quella dei milioni di connazionali all’estero e delle decine di milioni di oriundi. “Gente d’Italia” ce ne porta la voce ogni giorno, con tenacia, con fierezza, con cultura, con intelligenza. Non a caso, Mirko Tremaglia, che amava questo foglio, ne incoraggiò l’uscita e “spinse” il suo direttore nell’impresa. 22 anni dopo quel sogno è cresciuto e continua a vivere. Buon compleanno, Gente d’Italia.

ROBERTO MENIA, SEGRETARIO GENERALE DEL COMITATO TRICOLORE PER GLI ITALIANI NEL MONDO