Firenze e Palermo. Meglio ancora, Sollicciano e Mondello. Teatri, sedi, location per le esibizioni degli incoscienti in tempo di virus. Pazzie, follie, nell’epoca di restrizioni e rinunce: prese a schiaffi le disposizioni governative e regionali in piena emergenza da epidemia. Succede appunto a Sollicciano, inteso come casa circondariale o carcere che dir si voglia, e a Mondello, mare e spiaggia a un sospiro da Palermo. Da dove cominciarle queste storie di ordinaria incoscienza e disordinanza disobbedienza? All’interno del carcere fiorentino la follia di gruppo; in un lembo dorato di Sicilia il bagnante ribelle record italiano di multe che ha deciso di violare le prescrizioni anti contagio. Un collezionista di sanzioni pecuniarie, quattro da 300 e passa euro l’una. Carcere di Sollicciano, il giorno di Pasquetta. Già teatro della protesta dei detenuti un mese fa per l’allarme contagio, tavoli e sedie distrutti, lenzuola bruciate, urla di rivolta, il lunedì in albis, in barba agli appelli e al buon senso, l’allegra grigliata degli agenti dell’istituto penitenziario fiorentino. La festa improvvisata da una quarantina di guardie carcerarie nel cortile della casa circondariale. Agenti investiti ora da un’autentica bufera. Ordinata da Giuseppe Fanfani, nuovo garante dei detenuti, l’inchiesta interna ha come punto di partenza le foto. Le immagini della grigliata hanno indignato il direttore del carcere, Fabio Prestipino, quel giorno fuori sede. Indignazione e disgusto coinvolgono l’intera catena gerarchica fino al ministero. "Un comportamento assolutamente inopportuno, si è trattato di una riunione non autorizzata. Stiamo raccogliendo informazioni, ma è chiaro che chi ha sbagliato dovrà pagare", al colmo dell’ira il furibondo direttore del carcere di Sollicciano. L’identificazione degli allegri incoscienti protagonisti della grigliata di Pasquetta è in corso di completamento. Prevedibili pesanti sanzioni disciplinari e multe di migliaia di euro per il mancato rispetto delle prescrizioni anti contagio. Lo scoop è del quotidiano "La Nazione", corredato con tanto di servizio fotografico. Facilmente individuabili il fumo della griglia e un gruppetto di persone senza protezioni nel cortile del carcere. Un funzionario dell’istituto Gozzini, la vicina casa circondariale a custodia attenuata, ha chiamato il direttore a causa dagli schiamazzi che provenivano dal cortile del carcere. Il direttore Prestipino avrebbe telefonato immediatamente per avere chiarimenti. Sarebbe stato rassicurato. Alla grigliata avrebbero preso parte anche mogli e bambini degli agenti. La circostanza viene però smentita dal provveditore alle carceri toscane, Gianfranco De Gesu. "Le famiglie non hanno partecipato. Alcuni degli agenti coinvolti sono marito e moglie o compagni. Non risulta la presenza di persone esterne all’istituto". In fase di digestione della grigliata di gruppo, gli agenti avrebbero poi dato vita a una partita di calcio. Sempre privi di protezioni, ma con l’intento appunto di smaltire gli effetti della robusta scorpacciata di carni arrostite. Le foto pubblicate dallo storico quotidiano fiorentino parlano da sole. Inequivocabile documentazione non impedisce però l’energica difesa dello scomposto gruppo di gozzoviglianti da parte del segretario Uil Penitenziari, Eleuterio Grieco. "Gli agenti hanno commesso una leggerezza, ma è opportuno dire che loro vivono tutti assieme nella stessa caserma in stanze con più persone, dove le distanze di sicurezza non ci sono". Giustificazioni che sanno da arrampicata sugli specchi, resta l’inedito identificato comunque con la parola "leggerezza". Leggero o che cosa Domenico Finazzo, sessantadue anni, palermitano, il viso abbronzato, beffardo bagnante a Mondello? Un incosciente che se ne sbatte di regole e disposizione e se ne frega altamente delle conseguenze del suo gesto rappresentato in replica quotidiana. "La mascherina è inutile, ormai il coronavirus è stato sconfitto", la risposta altezzosa a chi gli fa notare, carabinieri compresi, la testardaggine personale nella violazione delle norme anti-virus. "Tutta un’esagerazione, non aderisco a prescrizioni assurde. Pago la multa, ma non mi piego a queste regole. Non voglio rinunciare al mare e al sole". Disteso sulla spiaggia di Mondello, un elicottero è dovuto intervenire per mandarlo via dal bagnasciuga. "Avvolto nel mio telo, mi sono dovuto difendere dal vortice di sabbia provocato dalle eliche dell’elicottero". Poverino, chiediamogli scusa. In strada ha poi incassato la terza sanzione, la quarta il giorno dopo mentre era in auto per andare al mare. "Il mio posto preferito da vent’anni". Sfacciato e incorreggibile, dovrà pagare oltre 1.500 euro di multa. Problemi? "Nessuno, vivo di rendita, me lo posso permettere. Penso proprio che continuerò ad andare al mare". Domenico Finazzo, evidentemente, se ne frega dei ventunomila italiani stroncati dal virus. "La verità è un’altra, ho grande rispetto per le vittime e anche per la legge". Forse la sua, solo la sua, di legge; non le norme previste dall’isolamento, che il novantotto per cento degli italiani sta rispettando. "Sono sereno, non intendo offendere nessuno col mio atteggiamento. Semplicemente la penso diversamente". Sì, certo, da originale incosciente ribelle.

FRANCO ESPOSITO