Al Hamal (اللأمل), in italiano Speranza e internazionalmente chiamata Hope, la prima sonda marziana realizzata da uno stato arabo, è finalmente arrivata allo spazioporto di Tanegashima in Giappone, da dove verrà lanciata la prossima estate a bordo di un vettore H-II A.

Precedentemente conosciuta come Emirates Mars Mission, la missione nasce nel 2015 in seno alla neonata United Arab Emirates Space Agency (UAESA o in arabo وكالةالإمارات للفضاء), con l’obiettivo di arrivare in orbita marziana nel 2021 per festeggiare i 50 anni dalla fondazione degli Emirati, stimolare il neonato settore aerospaziale e ispirare le nuove generazioni.

Mattia Carlin

"Mi auguro che questa sonda possa portare nuove conoscenze in ambito scientifico, per valorizzare il progresso conoscitivo. Ecco gli obiettivi scientifici, stabiliti in accordo con la comunità scientifica internazionale: caratterizzare lo stato della bassa atmosfera marziana su scala globale, rilevandone la variabilità geografica, giornaliera e stagionale; correlare la perdita di atmosfera con le condizioni locali della stessa; caratterizzare la struttura tridimensionale e la variabilità dell’esosfera marziana; osservare fenomeni meteorologici, inclusi cambi di temperatura e tempeste di sabbia, studiando la correlazione tra atmosfera e topografia; investigare i fenomeni di corrosione della superficie", è la sintesi di Mattia Carlin, Advisor della Fondazione Italia Giappone con sede alla Farnesina.