Ci ha fatto piacere ricevere in questi ultimi due giorni molti messaggi da parte dei lettori de "La Gente d’Italia" in merito alla vicenda legata alla gara di appalto per la costruzione di un nuovo consolato di Montevideo. Ci chiedono di andare avanti senza paura e noi… andremo avanti. Nonostante le minacce. Che da qualche giorno arrivano anche sul cellulare italiano: "Ma chi te lo fa fare? Lascia stare... Non metterti in questi problemi... Fai attenzione ti fai male... Scrivete solo stronzate, vi denunciamo..."
Avvertimenti pseudo-mafiosi... da ridere... considerando che non ci siamo fermati a suo tempo quando a minacciare sono stati il re della camorra Raffaele Cutolo ed un certo signor Michele Greco, il "Papa" della mafia... Dunque, minacce da ridere a parte, così le consideriamo, chi ci segue con passione e attenzione sa che noi siamo sempre al fianco della verità, "segugi" della notizia e cerchiamo di raccontare la cronaca, bella o brutta che sia. Lo facciamo senza guardare in faccia a nessuno e spesso questo in passato e soprattutto oggi ha fatto sì che ci inimicassimo il potente di turno. Ma a noi come si dice a Napoli e a Roma "non ce ne po' frega de meno...
"Siamo incoscienti? Può darsi, ma abbiamo agito sempre così, nella convinzione che chi dice la verità non dove avere paura... Ci piace però sottolineare la nostra libertà di… movimento. Noi non siamo legati a nessun schieramento politico, non abbiamo tessera di partito, non siamo sponsorizzati da nessun imprenditore, da nessuna società nascosta, da nessuna corporazione o cose similiari. Siamo un’associazione-società americana no-profit regolata da ferrei controlli dello Stato, con bilanci pubbici certificati, capitanata da un editore-direttore giornalista professionista in pensione che potrebbe tranquillamente beneficiarne, ma che invece lavora gratis, dall'inizio, cioè da ben 22 anni. Siamo qui per l’obiettivo che questo giornale si è dato - con gli altri colleghi giornalisti - sin dalla sua fondazione: informare la gente, costi quel che costi. Abbiamo una sorta di obbligo morale: essere al fianco degli italiani all’estero, sempre. Un quotidiano (o un media ufficiale in generale) è uno strumento che rappresenta in toto il valore della parola democrazia. Come ampiamente dimostrato dalla nostra appartenenza alla Federazione Nazionale e Internazionale della Stampa e dalla File (Federazione italiana liberi editori). Liberi cioè non legati a nessuno... E quindi "Gente d’Italia" non si scosta da questa visione: non è mai stato un quotidiano "dittatoriale", ma ci siamo sempre aperti al confronto e al dibattito. Con tutte le forze politiche. Di governo e di opposizione. Ecco, quello che noi abbiamo messo in piedi negli due ultimi giorni può essere definito un vero e proprio dibattito. Su cosa? Sulla necessità, da parte del sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo (fondatore del Maie), di accelerare la "pratica" per l’edificazione del nuovo consolato. Per noi, no. Non è il momento. In piena pandemia da Coronavirus, le
priorità sono ben altre. Ci è sembrata una scelta poco felice e lo abbiamo scritto. E lo ripetiamo, senza paura.
Beh, data la vicinanza che i lettori ci hanno dato su questo argomento, possiamo dire che anche per loro non è questo il momento per pensare a questa costruzione. In un periodo di crisi economica, meglio "tenersi nel cassetto" quanto si vuole investire nel consolato. O meglio sarebbe, come recitano le interrogazioni parlamentari che stanno fioccando, destinare tutta o una gran parte della somma già stanziata al rimpatrio dei circa 7mila italiani bloccati nel mondo, dei quali 400 solamente in Argentina, e tra di essi, vi sarebbero anziani, donne in stato di gravidanza, genitori separati da figli oltre a molte persone che non hanno sufficienti mezzi materiali per prolungare la permanenza all'estero, mentre i biglietti aerei dell'ultimo volo partito da Buenos Aires e diretto a Roma sarebbero stati venduti al prezzo di euro 1.881 a persona. Soli, abbandonati, con pochi soldi. (Merlo cosa sta facendo per loro visto che quasi ogni giorno dichiara che sempre lui e grazie solo a lui e al Maie migliaia nei italiani tornano a casa...). Molti di questi nostri connazionali sono giovani approdati in altri Paesi per scambi di studio (Erasmus) o perchè avevano un lavoro che oggi non c'è più... Allora caro Merlo, ma chi se ne frega oggi di cominciare a costruire un edificio che, detto fra noi servirà ben poco alla causa in Uruguay (se non si assumono più persone i tempi di attesa per passaporti e cittadinanze non cambieranno). Forse servirà a stare seduti più comodi...
Come avrete potuto notare, anche la politica, in maniera bipartisan (da Fratelli d’Italia al Pd e a Italia Viva, a Forza Italia passando per la Lega) si sono stupiti (e non poco) da questa fretta che ha Merlo di mettere in piedi questo edificio. La nostra domanda che riproponiamo allora è: perché? Non si può aspettare prima di sconfiggere in maniera definitiva il virus? Non è più impellente rimpatriare gli italiani che sono ancora qui, in Uruguay, le centinaia che aspettano senza soldi in Argentina, e lei lo sa, e le migliaia in altre parti del mondo?? Sono i misteri della politica che noi, ovviamente, seguiremo attentamente. Solo per riuscire ad avere finalmente una risposta. Ma che sia convincente… Più che per noi, per i lettori. Noi riportiamo le notizie,
a chi ci segue il compito di interpretarle. Rilanciando ancora una volta il dubbio che ci attanaglia: ci spieghi sottosegretario Merlo, perchè questa fretta? Perchè la costruzione dove
mancano invece impiegati e funzionari per allegerire pratiche che aspettano da anni? Lei come recita la Farnesina dove sono pubblicate le situazioni patrimoniali e reddituali dei viceministri e sottosegretari, detiene tra le altre proprietà la Construrbana Srl, società di costruzioni con sede in Argentina, la Inversion Srl, società di costruzioni con sede in Argentina. Ed ha altre partecipazioni in società di costruzioni come la Construcity Srl, società di costruzioni con sede sempre in Argentina. Non crede che sia legittimo porsi e porre delle domande per capire se ci siano o no, interessi politici e/o economici, anche dietro ai movimenti in Venezuela, dove pare
proprio sia di casa? E allora siccome vogliamo essere certi che è tutto regolare e che lei non c'entra per nulla direttamente o indirettamente con la futura costruzione dell'edificio che dovrebbe ospitare la cancelleria consolare, riveli perchè questa fretta.....O sono forse altri appartenenti al Maie a pressarlo? E perché prima di pensare ad un nuovo e "più accogliente
edificio di oltre 750 metri quadrati, una struttura più moderna, sicura, dotata delle più moderne tecnologie; una nuova sede in grado di accogliere finalmente nel modo giusto i
connazionali, dotata di personale che potrà agevolare e velocizzare il lavoro, riducendo drasticamente i tempi di attesa" ha specificato nella vostra assemblea di venerdì scorso il suo
referente e portaborse in Uruguay – non ha pensato a rinforzare gli organici??? Non fa pensare ai maligni che proprio il suo referente in Uruguay è un architetto-costruttore??? Forse è lui che pressa per cominciare subito i lavori? Sarebbe giusto ed onesto rispondere... Soprattutto per sgombrare il campo dai pensieri cattivi e dalle coincidenze sulle "imprese di
costruzioni"... P.S: Lo abbiamo scritto e riscritto e lo hanno confermato moltissimi italiani e italouruguaiani che vivono qui proprio ieri al collega Forciniti: stare comodi seduti in poltrona non interessa.....Vogliono che le pratiche vengano smaltite al più presto... Capito??
Egregio sottosegretario se e quando partirà questa gara con il relativo inizio dei lavori noi staremo qui a controllare che tutto sia in ordine... Noi e i lettori che ci seguono... La trasparenza la esige la legge... in tutti i paesi del mondo...

MIMMO PORPIGLIA