Dopo le proteste della comunità italiana e le reazioni di un ampio schieramento politico, a breve anche il Comites interverrà sul caso della costruzione del consolato di Montevideo voluto dal sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo. Nel pieno dell’emergenza del coronavirus e con tantissimi italiani bloccati nel mondo, la Farnesina ha deciso di sposare la linea del Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) aprendo la gara d’appalto per la costruzione di una nuova sede destinata a diventare una cattedrale nel deserto dal valore iniziale di quasi 1 milione e mezzo di dollari.

"L’argomento sarà sicuramente al centro della prossima seduta del Comites che verrà convocata al più presto". Ad anticiparlo è stato il presidente Alessandro Maggi che sta cercando di organizzare una prima riunione in videoconferenza attraverso Zoom seguendo le raccomandazioni del Ministero degli Esteri. Sono diverse le opinioni contrarie espresse dai consiglieri del Comites sulla modalità e sui tempi scelti per la costruzione del nuovo consolato a cominciare dallo stesso Maggi: "Mi sorprende che in questo momento così difficile per il nostro paese l’amministrazione pubblica italiana non sospenda questo tipo di opere. Sinceramente pensavo che questa costruzione fosse almeno temporaneamente rimandata".

"Se c’è la volontà di risolvere davvero il problema" -ha aggiunto- "oltre alla costruzione di una nuova sede immagino che siano state stanziate anche le risorse per avere un consolato generale con un console e con i funzionari di ruolo adeguati per poter soddisfare le necessità della nostra collettività. Molte volte faccio fatica a capire le decisioni della politica italiana". "Nessuno in questo momento pensava al consolato" ha dichiarato Renato Palermo consigliere del Comites e del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

"L’iniziativa mi ha molto sorpreso. È un fatto abbastanza strano aprire il bando in una situazione anomala come quella che stiamo vivendo e tra l’altro non so neanche se d’immediato si potranno spendere questi soldi dato che servono i permessi per costruire, cosa non molto semplice oggi in Uruguay". Per Filomena Narducci si tratta di un "momento assolutamente inopportuno" per l’apertura del bando. "Io sono convinta della necessità di costruire una nuova sede tanto per il pubblico come per i funzionari. Ancora oggi però non abbiamo tante informazioni al riguardo e il progetto di cui ci parlò in passato l’ex ambasciatore Piccato sembrava più che altro una replica di quanto già esiste. Oltre a questo credo che aprire il bando adesso sia totalmente sbagliato vista la crisi economica che stiamo affrontando dovuta al coronavirus. Bisognerebbe aspettare un po’ e dare subito sostegno a quelle fasce di popolazione in difficoltà".

Matteo Forciniti