"F" come Ferrari, quindi come velocità. "I" come Istituto italiano di tecnologia (Iit), come esperienza e precisione. "5" è il numero delle settimane che sono servite agli ingegneri di Maranello e ai tecnici dell’istituto di Genova per arrivare all’accensione del prototipo partendo da un foglio bianco. FI5 non è un nuovo bolide del Cavallino che sfreccia sulle piste di Fiorano, ma un ventilatore portatile da utilizzare negli ospedali per garantire le cure ai malati di coronavirus."Nell’arco di poche ore realmente – ha spiegato Antonello Forgione, medico di Chirurgia generale oncologica mininvasiva dell’ospedale Niguarda, che ha partecipato al progetto – gli ingegneri di Iit hanno coinvolto Ferrari per impostare un progetto innovativo che prendesse in considerazione alcuni aspetti sulla meccanica dei fluidi di cui il team di Maranello è maestro. Dopo cinque settimane, nasce FI5 un dispositivo che può entrare, dopo i necessari percorsi di certificazione nazionali, negli ospedali di tutto il mondo. Possiamo consegnare gratuitamente al mondo intero una macchina innovativa per utilizzo, efficace, prestazionalmente avanzata ma anche sicura e durevole, e mi verrebbe da dire il primo ‘ventilatore da corsa’". Il progetto FI5 si affianca alle varie iniziative messe in atto sia da Ferrari che l’Iit nelle settimane dell’emergenza sanitaria. La casa automobilistica di Maranello ha lanciato diversi progetti per l’assistenza sanitaria per il coronavirus, sia come supporto finanziario diretto sul territorio del modenese sia come produzione di valvole per respiratori polmonari e raccordi per maschere di protezione, e il programma "Back on track", nato dalla collaborazione con un pool di virologi ed esperti e patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna. FI5, hanno spiegato gli ingegneri di Ferrari e Iit durante una conferenza stampa, è stato progettato come un prodotto in grado di soddisfare le esigenze tipiche delle medie intensità di cura, affidabile, versatile, facile da usare e da assemblare, in grado di ottimizzare il consumo di ossigeno e di essere prodotto in serie usando materiali di facile reperibilità così da avere un costo di gran lunga inferiore a quello dei ventilatori polmonari attualmente sul mercato. Le specifiche tecniche di FI5, i disegni, il firmware, il software e la lista componenti sono ora a disposizione come "open source project", permettendo così a chiunque di poterlo produrre localmente. Già alcune aziende italiane e straniere (Messico e Usa) hanno contatto Ferrari e l’Iit per procedere alla certificazione e alla distribuzione. L’Iit, connesso con tutti i centri di ricerca europei, veicolerà il progetto sulla rete Dih-Hero dedicata alle tecnologie robotiche in sanità.