Ieri, sul sito dell’Aise (Agenzia internazionale stampa estera), ecco comparire la risposta che il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ha indirizzato al quotidiano italiano "La Notizia" in merito al nuovo consolato di Montevideo. Ricapitolando in breve, sul sito dell’Ambasciata italiana nei giorni scorsi è comparso il bando per la "costruzione di un nuovo edificio da adibire a cancelleria consolare".

Essendoci ancora la democrazia (così almeno ci pare) ‘La Gente d’Italia’ (e poi 'La Notizia) ha portato all’attenzione dei lettori un semplice quesito: in piena pandemia perché accelerare su questa edificazione? Abbiamo chiesto il motivo al sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, deus ex machina di questo progetto. Non c’ha risposto (come al suo solito) e dunque ha affidato a una nota il suo parere che si conclude così: "L’accusa di potenziali interessi in un appalto non ancora assegnato – quotidianamente rilanciata dal giornale "Gente d’Italia" e da voi ripresa (La Notizia, ndr) – è quindi priva di qualsiasi fondamento e, dati i contenuti palesemente diffamatori di molte delle affermazioni pubblicate dal giornale di Montevideo, ho incaricato il mio legale di fiducia di agire a tutela della mia dignità e reputazione nei confronti della pubblicazione uruguayana".

In gergo giornalistico, e non solo si tratta di una minaccia di querela, esposta così viene considerata dagli addetti ai lavori come "QUERELA TEMERARIA", cioè ti faccio paura e tu ti fermi... Leggiamo dunque alcuni stralci di quanto scritto da Merlo: "Smentisco invece qualsiasi tipo di interesse personale, diretto o indiretto, nella gara per la realizzazione del Consolato… Che io abbia quote in società di costruzioni immobiliari di proprietà della mia famiglia in Argentina non è certo un segreto e risulta del resto dalla documentazione che ho presentato sia in Parlamento che alla Farnesina in base alla normativa sulla trasparenza. Si tratta di società che non hanno mai lavorato all’esterno dell’Argentina e mai in appalti pubblici, essendo specializzate nell’edilizia privata".

Ecco, in merito a questo punto noi abbiamo riportato soltanto che lei ha quindi alcuni interessi lavorativi in qualche impresa edile, con quote all’interno di queste società. Ebbene, avremmo scritto qualcosa di falso? Dove vede la magagna? Non abbiamo mai detto che lei ‘è dentro l’appalto’, ma affermato che per ragioni di opportunità non era lei la persona adatta a ‘sponsorizzare’ così fortemente la costruzione di questo nuovo consolato (per trasparenza). Non possiamo permetterci di dire questo? Per lei sono sacrileghe le critiche verso il suo modus operandi?

Andiamo avanti. Lei continua nella nota così: "L’architetto Lamorte è il principale esponente del Maie in Uruguay, ma non credo che il fatto di essere architetto basti a fondare una sorta di responsabilità oggettiva rispetto all’appalto di cui trattiamo, al quale per ovvie ragioni non intende comunque partecipare". Sa bene che LaMorte non è solo un architetto, ma è anche un costruttore, ma non l’ha voluto specificare. Dunque, è bene che si sappia. E a proposito di questo tizio che è il principale esponente del Maie qui da noi, vogliamo ricordare che ‘La Gente d’Italia’ aspetta ancora il pagamento di una campagna pubblicitaria andata regolarmente in stampa e mai pagata. Non solo il Lamorte si è anche appropriato con strane manovre di un terreno della nostra collega Matilde Gericke del valore di 240mila dollari... Questo è il suo referente, caro Merlo... e noi non dovremmo avere dubbi sul perché il Maie a Montevideo sponsorizzi con forza la costruzione dell'edificio nonostante siano contrari la maggior parte della collettività e il Comites???

Dai politici ci aspettiamo serietà e il rispetto della parola data. Ma torniamo alla sua specifica, caro Merlo. Si fidi. In quanto da noi scritto non c’è alcuna diffamazione, ma solo dati di fatto oggettivi. Il direttore Mimmo Porpiglia ha avuto qualcosa come 52 querele per diffamazione ed è sempre stato assolto. Questo qualcosa vorrà pur dire, o no? Certo, lei è nato in Argentina e sicuramente sarà più a suo agio a leggere nella sua lingua madre perchè a quanto pare non ha molta dimestichezza con la lingua di Dante... Ripetiamo, tutto nasce da una nostra semplice considerazione: non è questo il momento giusto per edificare il nuovo consolato e per opportunità lei avrebbe dovuto avere un ruolo di certo più marginale.

Non si arrabbi, Merlo. Se vuole che non parliamo più di questo argomento, ha sbagliato portone. A noi le minacce temerarie o intimidazioni via nota stampa non ci fermano. Anche perché, sottosegretario, siamo in buona compagnia. Lei ha inviato questa sua dichiarazione a due quotidiani che hanno osato mettere in dubbio la ‘bontà’ del suo operato. Ma tutta la politica italiana, in maniera bipartisan, la pensa come noi. Si sono permessi di criticarla, per la vicenda del consolato, Fratelli d’Italia, la Lega, il Pd, Forza Italia e Iv. E guarda caso, per gli stessi motivi per cui ci siamo mossi anche noi de ‘La Gente d’Italia’. Siamo certi che incaricherà il suo legale di fiducia di agire a sua tutela anche nei confronti di questi partiti che si sono presi la briga di disapprovare l’intera operazione, in piena pandemia.

Come se in Sud-America in questo momento la cosa più importante sia quella di costruire una nuova sede consolare. A proposito, ieri anche il coordinatore USEF per il Sudamerica, Salvatore Finocchiaro, si è preso la briga di criticarla: "C’è un limite a tutto. Nessuno vieta ai membri del governo di partecipare attivamente alla vita dei rispettivi partiti, dei quali spesso sono anche dirigenti. Nemmeno di svolgere attività di partito durante l’esercizio dei loro incarichi istituzionali. Altra cosa però è utilizzare tali ruoli per promuovere sistematicamente e unilateralmente il proprio partito o movimento, soprattutto in presenza di potenziali conflitti di interesse economici e politici".

Ecco un’altra persona cui indirizzare una bella lettera di querela. Quanti cattivoni, caro Merlo. Peccato che nella sua nota abbia preferito non specificare che anche la politica la pensa come ‘La Gente d’Italia’ e non come lei. Ora, per dovere di cronaca,e perchè rappresentiamo il Comitato di Redazione di questo quotidiano invieremo questa nota all'AISE che correttamente, siamo certi, ne farà buon uso... Come ha sempre fatto...

IL COMITATO DI REDAZIONE MATTEO FORCINITI, CATERINA PASQUALIGO, ROBERTO ZANNI