Tenera storia. Una lucina a squarciare gli opachi giorni della quarantena da virus in Italia. Lo schizzo di bontà a nobilitare le buone sane intenzioni di un ragazzo, studente di prima media a Marsiliana, in Maremma, presso l’istituto del comprensivo Pietro Aldi. Dodici anni e tanta voglia di studiare. Provvisto anche dell’indispensabile strumento, un tablet, ma vittima della chiara impossibilità di poterlo usare, per fine esclusivamente didattici.

Nella zona in cui abita il giovanissimo studente, nel Comune di Scansano, in Maremma, il segnale Internet non arrivava. Non c’era campo. Giulio Giovannini, per collegarsi con gli insegnanti, era obbligato a spostarsi. Spostarsi dove? Un chilometro a piedi, due tra andata e ritorno, lungo una strada sterrata. Un telefonino per il collegamento, il tablet nello zainetto, il tavolinetto e la sedia per seguire al meglio le lezioni, e la mamma al seguito.

Una soluzione faticosa, tutti i santi giorni. Giulio a scuola va bene, ottima la capacità di apprendimento. Ma che vita era, doversi sistemare nel bosco, lontano da casa, lui e la mamma con la mascherina sul volto? Giulio è serio, un ragazzo a modo, di poche parole. Adesso è diverso, non deve più andare nel bosco, per seguire le lezioni a distanza. Storia dell’arte e italiano. Ce l’ha fatta, in qualità di protagonista di un piccolo grande miracolo, in tempo di coronavirus. La sua storia di bambino senza connessione ha intenerito addirittura la Tim, di norma condizionata da diffuso burocratese. Talvolta perfino da acuto palese menefreghismo. E ancora prima è intervenuto Eolo, che si è occupato del problema di Giulio e l’ha risolto. Il ragazzo ha goduto della connessione a casa, mai più si è dovuto impegnare nella faticaccia di trasferire se stesso e le attrezzature a caccia di una connessione nel bosco. La famiglia Giovannini abita in un podere, la Zolfara, sul quale di sera si avverte odore di zolfo. La zona accolse in passato miniere, oggi coperte dalla vegetazione.

Intorno al podere, un noce e un abete e tanti fiori. Le casse basse un tempo abitate dai minatori. La stalla, il trattore e un piccolo edificio di culto. Cani e animali in libertà. La storia di Giulio ha conquistato gli animi. Tim ha voluto fare la sua parte. Stimolata dall’intervento di Eolo, dapprima ha portato la banda ultra larga nella zona chiamata Pomonte, intorno alla casa del ragazzo studente, e poi in tutto il territorio comunale di Scansano. La storia di Giulio regalo un grande vantaggio all’intera comunità scansanese. Tim – è giusto ammetterlo - è andata oltre. Ma sì, si è superata. La compagnia ha voluto rendere omaggio a Giulio Giovannini. Nel senso anche fisico: Il direttore di zona, Simone Cantagallo, ha raggiunto il casolare di campagna dei Giovannini e consegnato a Giulio un tablet nuovo di zecca. Un regalo inviato dall’amministratore delegato Tim, Luigi Gubitosi, con tanto di messaggio personale dell’ad.

"Appena ho letto la tua storia, l’ho presa a cuore. Abbiamo fatto intervenire i nostri tecnici per permettere di collegare il territorio: oggi non solo tu puoi studiare a casa con internet veloci, ma tutta Scansano". Parole importanti a corredo di una sincera ammirazione. La storia di Giulio è finita sui giornali e anche le emittenti televisive locali ne hanno parlato più volte. "Tu sei il simbolo di tante storie su cui Tim è intervenuta in questo momento di emergenza, per collegare aree scoperte".

Un problema comune che rende inabili molte zone d’Italia. Il quotidiano il Tirreno è stato il primo a raccontare la storia di Giulio, a metà aprile. Quella pesante impossibilità di studiare del ragazzo. Il trasferimento quotidiano nel bosco, un’impresa da esploratore a caccia di una valida connessione, accompagnato e assistito da mamma Gloria. La famiglia non ha più il telefono fisso in casa da dicembre. È in causa con la compagnia telefonica. Il primo mese di Covid si è rivelato pesantissimo per Giulio. Non poteva seguire le lezioni a distanza, gli mancavano i compagni di corso, si è intristito e immalinconito. Ha chiesto alla mamma di fare qualcosa. "Mi porti al campo?". Richiesta accolta: mamma e figlio stavano nel bosco fino a tre ore ogni volta. La tenace lotta di Giulio per quotidiano il diritto allo studio. La foto del ragazzo al campo con mascherina e guanti, chino sul tablet, è diventata un simbolo. Si è interessata alla storia di Giulio anche il ministro dell’istruzione.

La sottosegretaria Ascani ha stabilito un contatto. Completata l’opera a tempo di record, la Tim si è presentata a casa Giovannini con il tablet regalo dell’ad Luigi Gubitosi, ma anche il quotidiano Il Tirreno ha voluto testimoniare e dare un segno di affettuosa partecipazione. Sotto forma di uno zainetto pieno di libri: un manuale di inglese interattivo, i misteri dell’umanità, Leonardi da Vinci, le esplorazioni carte-schede sullo sport). Tanti mondi da conoscere, sfide con le quali confrontarsi. E il saluto del direttore Fabrizio Brancoli. Un premio alla tenacia di Giulio Giovannini, dodici anni ora pieni di contentezza, sorrisi, occhi lucidi. Un timidone con la media dell’otto a scuola.

Franco Esposito