'Tony' ritorna, per la terza volta. Il debutto fu nel 1932, e solo i cinefili oggi possono ricordarla, ma la seconda, e passiamo al 1983, è diventata indimenticabile. 'Scarface' (sfregiato) è uno di quei film che ha fatto la storia. Diretto da Brian De Palma, scritto da Oliver Stone, interpretato da Al Pacino per raccontare l'arrivo da Cuba di Tony Montana a Miami, senza un dollaro in tasca per poi trasformarsi in un potentissimo signore della droga. L'ascesa e la caduta. Un film che ancora oggi si può riguardare, non importa quante volte si è visto prima. Un 'cult' lo 'Scarface' del 1983, nonostante al momento della uscita venne sommerso dalle critiche, troppa violenza, sia nelle azioni che nel linguaggio, altamente volgare per l'epoca.

Ma anche gli esuli cubani si opposero a quella immagine che li rappresentava come criminali e trafficanti di droga. Ma prima di Miami c'era stata anche Chicago. Infatti l'originale 'Scarface' uscì nel 1932, portava sullo schermo la storia di un diverso Tony, interpretato da Paul Muni, questa volta volta si chiamava Camonte, era italiano e si rifaceva a uno dei più popolari gangster della storia: Al Capone. E infatti il film aveva Chicago come sottofondo, ma fu anche censurato all'epoca in diverse città e stati degli USA, costringendo Howard Hughes, uno dei produttori, a ritirarlo dalla circolazione. Successivamente 'Scarface' assieme a 'Piccolo Cesare' del 1931 con il leggendario Edward G. Robinson e 'Nemico pubblico', stesso anno con un altro grandissimo, James Cagney, è stato riconosciuto come uno dei film del genere 'gangsters' più significativi di sempre.

Ma adesso a distanza rispettivamente di 88 e 37 anni dalle uscite dei primi due 'Scarface' sta per arrivare il terzo. Dopo Chicago e Miami ecco Los Angeles per l'ambientazione e dopo Howard Hawks e Brian De Palma ci sarà l'italiano Luca Guadagnino in regia. È stato voluto dalla Universal Pictures (ancora però non si sa chi interpreterà il protagonista Tony) per un progetto le cui origini vanno indietro fino al 2011. Scritto da Joel ed Ethan Coen, i 'Coen Brothers' i cui successi sono innumerevoli a cominciare da 'Il grande Lebowsky', che da tre anni stanno lavorando a questa nuova versione, di italiano avranno anche la co-produzione di Marco Morabito che con Guadagnino ha un legame profondo, soprattutto per 'Chiamami col tuo nome', pellicola del 2017 candidata a tre Golden Globe, quattro Premi BAFTA e altrettanti Oscar (vinto quello per la miglior sceneggiatura non originale con James Ivory).

E mentre Guadagnino ha appena confermato che ci sarà 'Cercami', sequel di 'Chiamami con il tuo nome', non si tratterà comunque per il regista siciliano del primo remake, infatti nel 2018 era già uscito con una nuova versione di 'Suspiria', sempre prodotto da Morabito, che si rifaceva al celebre film del 1977 con la regia di Dario Argento. Guadagnino, 48 anni, nato a Palermo il 10 agosto 1971, è rappresentato da WME e Goodman Schenkman, potenze nel campo dell'entertainment. WME originariamente era la William Morris Agency, creata nel 1898 e che ha avuto nel proprio portafoglio miti come Charlie Chaplin, Marilyn Monroe ed Elvis Presley poi nel 2009 l'accordo con un altro grande nome, Endeavor, la più grande fusione nella storia del talent agency. Successivamente nel 2014 l'acquisto di un'altra agenzia storica, IMG.

Guadagnino, padre siciliano e madre algerina, fino a sei anni ha vissuto in Etiopia, poi il ritorno a Palermo. Laureato alla Università La Sapienza di Roma con una tesi su 'Storia e Critica del Cinema' sul regista statunitense Jonathan Demme, dopo alcuni documentari ha esordito alla regia di un lungometraggio nel 1999 'The Protagonists' che fu presentato al Festival del Cinema di Venezia. Poi altri lavori fino ad arrivare al primo successo di rilievo, nel 2005, con 'Melissa P.', trasposizione di un controverso best seller '100 colpi di spazzola prima di andare a dormire' di Melissa Panarello. Quindi nel 2009 'Io sono l'amore' scritto, diretto e prodotto, presentato con successo in diverse rassegne cinematografiche. Quindi il debutto come regista di opera con 'Falstaff' di Giuseppe Verdi per poi arrivare alla grande popolarità con 'Chiamami con il tuo nome', girato nel 2016 a Crema, in provincia di Cremona, ispirato all'omonimo romanzo di André Aciman. Guadagnino che aveva eletto proprio Crema sua città, l'ha poi lasciata, non senza polemiche, dopo il successo del suo film. Adesso lo aspetta Los Angeles.

di SANDRA ECHENIQUE