Un elogio alla libertà di stampa ed ai giornali italiani, in particolare. Capaci di scrivere la storia dell'Italia repubblicana nata dalle ceneri dell'ultimo conflitto mondiale. Lo ha tracciato ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un editoriale pubblicato sulle colonne del quotidiano "Alto Adige Sud Tirol" in occasione del 75esimo anniversario della nascita dello storico giornale altoatesino (fondato dal Cnl, uscì per la prima volta in edicola il 24 maggio del 1945). "La storia e l'attualità dei giornali" e "dell'editoria locale", in particolare, rappresentano una "parte vitale di quel tessuto democratico che ha consentito" all'Italia di "progredire nel benessere e nei diritti" ha scritto Mattarella nel suo fondo. Per il Capo dello Stato: "l'essenziale principio di libertà, sancito dall'articolo 21 della Costituzione, trova necessaria attuazione proprio nella ricchezza che deriva dalle diversità e dalla molteplicità". Nato per "iniziativa di chi aveva combattuto per la Liberazione dal nazifascismo, l'Alto Adige-Sud Tirol - ha ricordato ancora l'inquilino del Quirinale - si è trovato nella sua vita a presidiare un altro fondamento costituzionale: la tutela delle minoranze, solennemente affermata dall’articolo 6". "Le vicende di questi decenni - ha detto ancora Mattarella - non ci hanno risparmiato momenti di difficoltà, ormai lontani". Ma possiamo ben dire che l’Italia, nel percorso che prese avvio dall'accordo 'De gasperi-Gruber, è diventata un modello di integrazione e di convivenza per l’intera Europa", ha quindi sottolineato il Presidente della Repubblica. Per il Capo dello Stato: "L'Unione Europea ha avuto la significativa ispirazione di definirsi come unione di minoranze". Ebbene, ha ricordato Mattarella: "in questo cammino l'Alto Adige e il Trentino hanno svolto un ruolo positivo, di dialogo, di fattiva costruzione di una comunità moderna e aperta". "Ogni giorno - ha concluso il Presidente della Repubblica - sono stati capaci di descrivere e dare voce a forze sociali, civili, economiche, a cittadini che operavano per lo sviluppo e per una sua migliore qualità".

STEFANO GHIONNI