Quella di ieri è stata una mattinata frenetica per molti degli italiani bloccati in Uruguay. Dopo diversi tentativi, alcuni sono riusciti a comprare il biglietto del volo speciale organizzato dal Ministero degli Esteri e operato dalla compagnia Neos: il 3 giugno partirà da Montevideo il volo diretto a Roma e che proseguirà poi fino a Milano. Il prezzo pagato è di 600 euro, una cifra che ha suscitato reazioni indignate come hanno raccontato a Gente d’Italia tanti dei connazionali bloccati: "Come può essere definito umanitario o di rimpatrio un volo di solo andata che costa 600 euro? Sfruttano la disperazione della gente, siamo costretti a comprarlo perché non possiamo più permetterci di restare qui e poi chissà quando sarà possibile viaggiare". Intervenuta ieri durante il dibattito on line SOS italiani abbandonati all’estero, Dolerey Cammarano ha spiegato: "È stato tutto un delirio, tra l’unità di crisi della Farnesina e l’Ambasciata si passano la responsabilità. Il problema è che molti italiani non hanno più soldi perché sono stati costretti a rimanere più del previsto in Uruguay affrontando quindi delle spese impreviste. L’Ambasciata ha detto che non può aiutare perché non ha fondi ma se queste persone non riceveranno un aiuto resteranno ancora bloccate e ovviamente in gravi difficoltà. Inoltre, bisogna ricordare che sta arrivando l’inverno, cosa che nessuno aveva previsto". Da Milano, dove si trova, Dolerey Cammarano sta facendo di tutto per fa rientrare i suoi genitori fermi a Montevideo dal 12 marzo. Nonostante gli annunci trionfalistici che giungono continuamente dal portale propagandistico del sottosegretario Merlo, la realtà è ben diversa da quella che qualcuno vuole far credere: "La sensazione è quella di essere stati completamente abbandonati dalle istituzioni italiane. In questi due mesi e mezzo abbiamo ricevuto solo proposte assurde e incomplete oltre che prezzi stratosferici". Altra precisazione riguarda l’attivazione del meccanismo di protezione civile europea che coprirà una parte delle spese del volo del 3 giugno e di cui l’Italia, a dire il vero, si è servita con oltre due mesi e mezzo di ritardo rispetto agli altri paesi europei: "Il volo organizzato il 30 marzo dall’Ambasciata tedesca per Francoforte aveva l’obiettivo vero di riportare a casa i suoi cittadini, tutti, anche quelli che non potevano pagarlo. In casi di emergenza come questi solo una cosa è importante, partire, poi si vedrà come pagare il biglietto. L’esatto contrario rispetto a quello che sta facendo l’Italia".Succederà anche che chi non ha i soldi dovrà rimanere qui... altro che volo umanitario...

di MATTEO FORCINITI