Si chiama arroganza del potere. Nel linguaggio giornalistico è il comportamento che spesso caratterizza chi detiene il potere e lo esercita in maniera così altezzosa, sprezzante, da non tenere in nessun conto suggerimenti, proposte o richieste delle minoranze o delle opposizioni, anche se giuste. E' il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi. Ma è soprattutto l'arroganza nei confronti dei giornalisti che si permettono addirittura di fare delle domande giuste e tutto sommate semplici. Non è solo arroganza però, c'è anche mancanza di rispetto nei confronti della collettività e soprattutto dei lettori - non solo di questo giornale - che per fortuna - e sono in molti - continuano a chiedere di avere delle risposte in merito alle vicende degli ultimi tempi: il destino degli italiani bloccati all’estero e qui in Uruguay la spasmodica fretta di costruire una nuova Cancelleria consolare a Montevideo. Come si avrà avuto modo di leggere, questo giornale più e più volte ha chiesto delucidazioni in merito al sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo e in questi ultimi giorni anche all’ambasciatore Giovanni Battista Iannuzzi. Ottenendo nessuna risposta. Il silenzio è ‘d’oro’, avrà forse pensato l’uomo forte del Maie. O meglio "come si permettono di discutere una mia decisione? Sono il sottosegretario, ho la delega degli italiani nel mondo, io so di cosa hanno bisogno... Loro i giornalisti, quelli del giornalino di Montevideo come si permettono di mettere in discussione le scelte mie, del governo? Bene sta facendo l'ambasciatore Iannuzzi a non rispondere... Bravo!" così starà dicendo il nuovo caudillo della politica italiana (pardon del Maie) per i connazionali all'estero. E quindi sono partiti gli "ordini" all’inquilino di via José Benito Lamas 2857: "Non rispondere, troppa confidenza... sei tu il capo in Uruguay... Loro non contano nulla... vai avanti e pensa a fare al più presto la gara di appalto..." Messaggi, anzi ordini giornalieri telefonici sussurrano i bene informati da Roma, dalla Farnesina... Ignorando però o facendo finta di non sapere che un giornale come il nostro - insieme con tanti altri - ha il diritto di fare domande. E chi ci governa (male) ha il dovere di rispondere e non a paventare minacce di querele in tribunale. Merlo, anche se nato in Argentina, dovrebbe conoscere a menadito la Costituzione della Repubblica italiana, per molti la più bella del mondo, di certo la legge fondamentale dello Stato. Ebbene, l’articolo 21 ha questo incipit: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Questo dogma viene messo in pratica tutti i giorni, anche se per qualcuno a malincuore, da politici e governanti con comunicati o conferenze stampa... E molto spesso devono rispondere de-visu anche a domande imbarazzanti (per loro). E' la democrazia, signori miei... La sensazione è che però al sottosegretario la democrazia non piaccia più di tanto, forse preferirebbe un regime un po’ dittatoriale, dove si fa il suo volere senza un dibattito. Magari agendo anche in sordina, come per esempio quando ha dato l’annuncio dell’apertura del bando per l’edificazione della nuova Cancelleria consolare in Uruguay in piena pandemia da Coronavirus. Con l’arroganza del potere, appunto. Trasmessa a quanto pare anche all'ambasciatore incaricato di turno in Uruguay. Proprio di chi sembra dover pensare soprattutto al proprio orticello, senza sentire il bisogno di dover spiegazioni a nessuno. A proposito, la Farnesina dimostra ancora una volta di essere assolutamente assente in entrambe le vicende, qui il Maie sembra avere il libero arbitrio su tutto (ma è da tempo che l’Italia sembra infischiarsene dell’Uruguay, hanno addirittura fatto sparire senza lottare un po' l'insegnamento della lingua italiana nelle scuole, la Dante Alighieri, l'Ospedale Italiano, la Camera di Commercio, e la Rai... sì, la Rai che operava su tutto il Sudamerica). Cosa hanno fatto gli ultimi ambasciatori per cercare di arginare questa emorragia diciamo impropriamente anti-italiana? Zero, a parte piccole flebili diplomatiche proteste... Senza esito... Per fortuna però esistono ancora i contraddittori e da anni continuiamo a "manifestare liberamente il nostro pensiero con lo scritto e con la diffusione" criticando per esempio per questi ultimi avvenimenti, la tempistica dell’annuncio della gara e aggiungendo che i soldi destinati a questa costruzione potevano essere ora spostati ed utilizzati per aiutare i connazionali bloccati nel Paese. E molto probabilmente non abbiamo sbagliato, dato che anche la politica del BelPaese e tanti media nazionali e stranieri si sono posti i nostri stessi interrogativi. Dunque, qualcosa davvero non va in questo passo veloce in avanti di Merlo. Questo è il bello di un Paese democratico, che un’idea o un progetto può anche essere esaminato in positivo o in negativo. Ma niente, il sottosegretario sembra non sentirci ed è un peccato che a quanto pare nonostante le promesse iniziali di un "proficuo e leale rapporto con la stampa per il bene comune " anche l’ambasciatore Iannuzzi abbia scelto la strada del silenzio e anch’egli ha fatto finta di niente, non degnando noi e i Lettori di una risposta preferendo probabilmente non proferire parola (per non fare innervosire qualcuno?). Nemmeno per giustificare l'indegna risposta alla famiglia che chiedeva un piccolo aiuto economico per poter comperare il biglietto per far ritorno a casa... Forse per loro non esistiamo. Lo hanno affermato anche i membri del Comites legati al Maie suscitando l'ilarità generale... Si sbagliano. Vi sbagliate.. Perché questo giornale, che ha 22 anni di vita e validi professionisti che vi scrivono quotidianamente, è uno dei punti di riferimento degli italiani all’estero e che ha ovviamente il Sud-America come punto principale. Ripeto la frase già scritta nei giorni scorsi: politici, diplomatici, membri di organizzazioni come nello specifico Comites e Cgie, passano, i giornali restano... Ps: "L'arroganza – ha scritto l'autrice Juli Moranduzzo - è il peggior cappello che si possa portare in testa. Fa parte del corredo dell'ignoranza. La buona educazione è l'abito migliore delle persone intelligenti. Con essa non si fa mai brutta figura". A buon intenditor, poche parole.