La compostezza di Sergio Mattarella a Codogno – si vede un uomo che non va cercando simpatia – non è una solenne lezione ma un ottimo suggerimento per i tanti di noi ancora isolati che non sentono l’impellente necessità ma la voglia sì di correre in piazza o verso assembramenti che non riguardino solo i cosiddetti congiunti. Per ritrovare la vita sociale mortificata dalla distanza. Mentre i bollettini continuano a produrre vittime del Coronavirus negli assembramenti e dintorni trovo non scandalose ma inopportune certe feste da spiaggia, adunate da riviera, picnic screanzati. Cantare, ballare, perchè no? Godiamoci la libertà ritrovata, ma con giudizio. Ci vorrebbe un galateo del dopo lockdown ma vedo che i media in genere preferiscono considerare segnali di vita ritrovata le risse politiche e le cattiverie campanilistiche.

Ci pensi, qualcuno, magari non nelle numerose task force create – io dico – per valorizzare personalità di facciata insieme a parenti, amici, conoscenti, clientes, giannizzeri, servitorelli. Li solleciti il versante educativo – non noioso, per carità- dei mezzi busti televisivi. Mi manca Donna Letizia, ad esempio, che avrebbe avuto suggerimenti di buona educazione, e anche di Bon Ton, come suggerisce la raffinata Lina Sotis. Nel mio campo (sportivo) ad esempio porrei alcuni limiti di buon gusto e di creanza. Ho già detto di un calciomercato che non gridi centinaia di milioni al vento mentre milioni di italiani cercano di avere quei seicento euro o anche un piatto di pasta alla mensa benefica. Meditate, buffoni di stagione, meditate.

E voi, campioni del pallone (ma anche di ogni sport) sollecitate i vostri procuratori perché svolgano trattative riservate (dicono che Wanda Nara ha fatto un colpaccio per il suo Maurito, ma non l’ha detto lei, solitamente ciarliera, l’hanno strillato i media che dovrebbero invece dare loro sì lezioni di continenza). E ancora vorrei tanto – non parlo per me solo – che una certa riservatezza riguardasse soprattutto gli infortuni dei calciatori. Non vi sembra di pessimo gusto il celebratissimo malessere muscolare di Ibrahimovic e Baselli in un Paese che è diventato una valle di lacrime? E non vi sembra stupido – mi contengo – dire e scrivere delle erculee fatiche che andranno ad affrontare i nostri eroi dal 13 giugno ad agosto, dopo mesi di sosta e di riposo, mentre proprio il lavoro – che manca, o è sfruttamento – è il più drammatico tema del giorno?

Il Demagogo che è in me non sopporta le bizze di Balotelli da quattrocentomila euro o i pianti dei procuratori per Lautaro, Cavani, Mertens e altri "figurini" milionari, mentre Uber fa correre in città i rider a tre euro a botta. Mi fermo, non oso pensare ad altre malefiche fantasie da grancassa. Sono benevolmente curioso di conoscere quel che Ciccio Caputo del Sassuolo – un uomo in gamba – ha annunciato: "Cercherò di fare gol, come sempre, ma sto studiando una forma di entusiasmo particolare". Come tempo pretende. Suggerirei un buon pensiero, una giaculatoria e un sorriso.

ITALO CUCCI