Gli aiuti del governo italiano non giungono agli italiani in Venezuela. Ne parla anche il “Miami Diario” che  pubblica la denuncia di Giovanni Mattia, portavoce di almeno 400 italiani che si trovano in serie difficoltà in Venezuela. L’anno scorso era iniziata la consegna dei medicinali, molti dei quali, presentandone la relativa ricetta al medico, non erano disponibili e che avrebbero dovuto richiederli nuovamente tramite una telefonata, ma aspettando ben tre mesi poiché il sistema gli permetteva riceverli solo in determinati periodi.

Tale programma è durato alcuni mesi e si è concluso a dicembre del 2019. Oltre a questo, dichiara Giovanni, esiste anche un sistema di somministrazione dei medicinali, il “Locatel”, che risulta essere ancora più carente. A Caracas hanno solo 2 medici i quali, sebbene preposti al caso, non possono prescrivere al momento . Il  consolato non fornisce un numero di medici sufficiente a far fronte alla crescente richiesta di assistenza medica essenziale.  Questi cittadini hanno più volte scritto all’indirizzo e-mail secreteria.caracas@esteri.it e assistenza.caracas@esteri.it  (la procedura indicata per essere indirizzati ai medici preposti), ma dopo settimane di attesa non hanno mai ricevuto risposte, tranne in pochissimi casi in cui hanno risposto : “Non siamo in grado di comunicare con i medici”.

Visto il silenzio da parte del Consolato Generale d’Italia a Caracas, i cittadini bisognosi si sono rivolti all’Unità di Crisi, organo annesso al Ministero degli Affari Esteri, che dovrebbe occuparsi della tutela degli italiani residenti all’estero in stato di emergenza, ma anche in questo caso nessuna risposta.

Ogni volta che il governo italiano avrebbe concesso finanziamenti in aiuto ai  suoi cittadini in Venezuela, non sono mai arrivati in maniera tempestiva lasciando i nostri connazionali abbandonati e privi di protezione.

Il sig, Mattia racconta : “Ho avuto un incontro con il nuovo Console Generale d’Italia, Nicola Occhipinti, al quale ho manifestato il problema, ma ritengo sia stato un buco nell’acqua poiché tutte le necessita esposte, continuano a non essere gestite”.

“Sono circa due anni che lottiamo per non essere dei fantasmi, ci siamo rivolti nel 2018 al vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’interno Matteo Salvini e in seguito a Enzo Moavero, senza ottenere nessun risultato” dichiara Giovanni Mattia.

“Sono moltissime le persone che mi mandano messaggi disperati per diverse necessità mediche, esprimendo il oro bisogni, persone che non possono attendere che trascorrano mesi senza prendere medicine di prima necessità come gli ipertensivi, anticonvulsionanti, anticoagulanti, ecc.) ricevendo sempre la stessa risposta “senza ricetta medica non possiamo far nulla” aggiunge Giovanni.

E ancora...

“Persone che hanno bisogno di interventi chirurgici, ammalate di cancro, ecc. È vergognoso il trattamento che ci riservano, siamo vittime dell’indifferenza e della negligenza, a nessuno importa che ogni giorno che trascorre senza ricevere cure e medicamenti è  un attentato alla nostra vita. Il governo italiano è al corrente della situazione, deve essere responsabile di tutelarci, abbiamo tutti i diritti da italiani di ricevere aiuto e di facilitarci i tramiti consolari. Chiediamo al nostro governo italiano un trattamento dignitoso e risposte tempestive ai cittadini, una migliore organizzazione dell’accesso alle strutture. Chiediamo che si rispettino i nostri diritti come italiani”.

Una domanda sorge spontanea:  l’ospedale italiano di cui si è tanto parlato nei mesi scorsi, con pubblicità e incontri con le comunità italiane a Caracas e in altri Stati del Venezuela, inaugurato a febbraio del 2020 che fine ha fatto? Secondo alcuni non avrebbe mai lavorato malgrado avesse assunto la responsabilità e la disponibilità delle medicine. Cercheremo di capirne di più e scoprire il perché di questo congelamento, malgrado gli “aiuti”.

Bisognerebbe che la Farnesina si occupasse veramente di questi cittadini italiani e anche di chi, come Hugo Marino e Antonio José Garbi, italo-venezuelani, si trovano nelle mani del regime, detenuti politici, di cui non si sa più nulla. Casi più volte segnalati ma che restano nel dimenticatoio.

Prima degli interessi economici e politici non bisognerebbe pensare alla salute delle persone?  Pare ovvio, ma non lo è per tutti a quanto pare.

Quanto si è parlato dell’Ospedale italiano a Caracas? Molto. Sembrava che finalmente, almeno per gli italiani residenti in Venezuela, ci fosse accesa una luce di speranza per potersi curare in mezzo alla crisi sanitaria che attraversa il paese, peggiorata dalla pandemia in corso.

Ma le cose non starebbero proprio come ce le hanno decantate. Ma andiamo per ordine.

La locandina

La Voce annunciava la nascita e l’inaugurazione del primo ospedale italiano

 

La Voce del 14/01/2020 annunciava la nascita e l’inaugurazione del primo ospedale italiano, nel quale si legge “Lo aveva anticipato l’Ambasciatore Placido Vigo al nostro Direttore. Ed ora sarà realtà. Questo è solo il primo passo di un lungo percorso che dovrà condurre, come in Argentina circa un secolo fa, ad un vero proprio ospedale per assistere la nostra Collettività. È una sfida, come lo furono negli anni di prosperità la costruzione dei nostri Centri Italo Venezuelani e Case d’Italia sparse oggi in ogni angolo del Venezuela. Saranno presenti alla fondazione dell’Ospedale Italiano, istituzione fortemente voluta dal nostro Ambasciatore Vigo, il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo; Francesco Rocca, Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa; Roberto Orecchi, Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano; Franco Livini, Presidente dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, Cono Gumina, Presidente dell’”Asociación Anticancerosa de Venezuela” e il Console Generale di Caracas, Enrico Mora”. (aise)”

[link all’articolo https://www.aise.it/rassegna-stampa/il-primo-febbraio-nascer%C3%A0-lospedale-italiano-di-caracas/140349/157?fbclid=IwAR2Hifk-f3Uj1jNf1SC-oI131VnXw4qvAVkF9oDuWZ7UTvpU0WLgtgCXblg#.XiLvACQD0w-.twitter

E ancora : “L’Ospedale Italiano presterà i suoi servizi alla comunità italiana  e alla società venezuelana in generale, operando presso le strutture dell’ospedale San Juan de Dios di Caracas. Un sogno che diventa realtà

[Link: http://www.riverflash.it/wordpress/firmato-latto-costitutivo-per-un-ospedale-italiano-a-caracas/

L’iniziativa, fortemente sostenuta dall’Incaricato d’affari in Venezuela, Placido Vigo, vedrà il coinvolgimento attivo del Consolato Generale d’Italia, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e della “Associacion Anticancerosa de Venezuela”.

Sarebbe tutto molto bello, utile e interessante se non fosse che, in molti segnalano che quell’ospedale, in realtà, non sta funzionando. Ovvio c’è una pandemia, ma un ospedale dovrebbe garantire assistenza proprio in momenti di emergenza.

Ricardo Merlo, del quale “Gente d’Italia”  ha già parlato per via della precipitosa  costruzione di un nuovo consolato italiano in Uruguay e di un supposto conflitto di interessi, dovrebbe intervenire subito. Non c’è tempo da perdere.

In un altro articolo de “La Voce” di dicembre 2019 si è appreso che nel 2020 dovrebbe esserci una nuova sede per l’ospedale italiano, ma è chiaro che queste persone non possono aspettare oltre per ricevere farmaci e cure.

https://voce.com.ve/2019/12/13/464919/hospital-para-italianos-estara-operativo-a-mediados-del-2020/

Dovrebbe  essere il governo italiano ad attivarsi senza troppi giri di parole,  il  ministro Di Maio, la Farnesina, coloro che sono i rappresentanti degli italiani all’estero, assicurando l’aiuto necessario e il benessere di questi cittadini che, da come stanno le cose, vivono un dramma doppio rispetto ai venezuelani. Dimenticati dall’Italia, i cui rappresentanti del  governo ripetono “lo Stato c’è!” e inesistenti per il regime venezuelano.

Cosmo de la Fuente

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http://www.askanews.it/esteri/2020/06/04/gente-ditalia-critica-merlo-su-beni-demaniali-a-santo-domingo-pn_20200604_00156/

2) Solidarietà a Gente d’Italia per scontro con governo dopo inchiesta su appalti pubblici in Uruguay

https://www.google.it/search?q=gente+ditalia+merlo&sxsrf=ALeKk00mVuAByPshZK48Hn9blpsZ_CsXmg:1592123559540&source=lnms&tbm=nws&sa=X&ved=2ahUKEwijrtG58oDqAhXJsKQKHTDtALI4ChD8BSgCegQICxAE&biw=1920&bih=888

3) Si festeggia l’ospedale l’apertura dell’ospedale italiano a Caracas

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[Español]

Los italianos que viven en Venezuela permanecen sin asistencia médica y sin medicamentos básicos para sobrevivir. El estado italiano parece no verlos, como si fueran fantasmas.

Solicitudes inútiles, cartas, quejas ... el Ministerio de Asuntos Exteriores italiano permanece en silencio.

Grupo de italianos residenciados en Venezuela piden ayuda al gobierno de Italia.