La scelta dei tifosi del Napoli di festeggiare in piazza la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus è diventata un caso nazionale. Facendo un passo indietro, l’altro ieri sera i supporter azzurri sono scesi per strada nel capoluogo partenopeo. Una scelta, in tempo di Coronavirus e di distanziamento sociale, che non è piaciuta per l’esempio all’Oms nella persona del vicedirettore generale delle iniziative strategiche Ranieri Guerra: "Sciagurati, ha fatto davvero male vedere quelle immagini. In questo momento non ce lo possiamo permettere, per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l'incidenza del virus è più bassa che altrove". E poi ancora: "Ricordo quanto ha contato la partita dell'Atalanta all'inizio dell'epidemia in Lombardia nella diffusione dei contagi. Non vorrei che si ripetesse proprio ora, che il Comitato Tecnico Scientifico ha cercato di accogliere le proposte del Figc per non limitare del tutto il gioco del calcio, come da scienza e coscienza medica sarebbe suggerito". L’attacco dell’Oms non è piaciuto al sindaco di Napoli Luigi De Magistris: '"Bisogna uscire fuori da questa ipocrisia, o non si fanno giocare le partite ma se vince il Napoli chi può pensare che i napoletani non scendano in strada a festeggiare?". Insomma, "mercoledì sera ha vinto il contagio della felicità" ha poi spiegato il primo cittadino che ha poi ricordato che Napoli "non ha più contagiati praticamente da quando è finito il lockdown, in città sono sette giorni che c’è il contagio zero, e in piazza c'erano solo napoletani". Critiche alla città sono arrivate anche dal leader della Lega Matteo Salvini: "Di fronte ai festeggiamenti mi chiedo dov'era De Luca. Sono contento per Gattuso e per Napoli, ma qualcosa non ha funzionato. Hanno rotto le scatole per me e i miei selfie, e mercoledì c'era qualche migliaio di tifosi".