In vendita un altro pezzo di storia, la culla dove è cresciuta una delle icone del Ventesimo secolo, l’uomo che ha contribuito, più di altri, alla rivoluzione cubana esportandola poi nel Congo e in America Latina. Cambierà proprietario la casa in cui è nato Ernesto "Che" Guevara: un appartamento di 240 metri quadrati in un quartiere antico di Rosario, città argentina a 140 chilometri da Buenos Aires. L’attuale proprietario voleva trasformarla in un centro culturale ma il progetto non è mai decollato. La casa tra le vie Urquiza e Entre Ríos, ricorda la Bbc América che ha raccolto la notizia, è stata da sempre meta di pellegrinaggio. Leader della sinistra latino americana e capi di Stato l’hanno visitata, ricordando tra quelle stanze e il doppio salone la storia di un combattente che proprio da qui iniziò il suo viaggio concluso anni dopo a L’Avana e poi nell’ultima, tragica battaglia in Bolivia. Tra questi l’ex presidente dell’Uruguay e militante tupamaro José "Pepe" Mujica e i figli di Fidel Castro.

Ma il visitatore più assiduo è rimasto Alberto Granado, l’amico di studi e di avventure del Che immortalato anche lui nei famosi "Diari della motocicletta", gli appunti con cui il giovane medico argentino raccontò il suo straordinario viaggio negli anni 50 del secolo scorso lungo tutto il Continente. Ernesto Guevara è nato in questa casa nel 1928 da una famiglia benestante della classe media. Destinato a diventare medico, professione che esercitò prima in Argentina e poi applicò nel suo viaggio, il "Che" rimase colpito dalla povertà e dalla fame che avvolgevano vaste sacche di popolazione nei diversi paesi che attraversava in sella alla sua motocicletta. Curò tutti, anche dei lebbrosi isolati in un lazzaretto creato in mezzo a un fiume della giungla peruviana che attraversò a nuoto rischiando di morire. Quel viaggio segnò la sua vita: lasciò da parte la missione di medico, frequentò gruppi di oppositori, intellettuali e semplici contadini contagiati dallo spirito di rivolta che animava un po’ ovunque gli anni a cavallo delle due Guerre Mondiali.

Imbarcato sul Granma con Fidel e un altro pugno di uomini e sbarcato a Cuba, Guevara ebbe un ruolo decisivo nella guerra che portò poi alla disfatta del dittatore Fulgencio Batista la notte di capodanno del 1959. Nominato ministro dell’Industria nel governo di Fidel, l’ex medico argentino visse ai margini del nuovo corso impresso alla rivoluzione cubana. Aveva già altri progetti e Castro che doveva gestire le prime divisioni nel gruppo dirigente della Rivoluzione, assecondò la sua voglia di trasferire la rivolta in altri paesi dell’America Latina dominati dai golpisti e giunte militari. Era un modo anche di liberarsi di uno spirito critico che lo metteva in difficoltà. Il Che soffriva di attacchi d’asma e questo lo costrinse a spostarsi da L’Avana in una casa avvolta dal microclima di Tarara, di fronte alle acque cristalline della costa a nord della capitale; qui visse alcuni mesi con la moglie Aleida March.

"Non è mai diventata una vera casa", ha commentato Aleida in passato, "c’erano continue riunioni, anche per tutta la notte. Ma ho ricordi davvero felici di quel momento". Sebbene la villetta di Tarara sia diventata meta fissa dei tanti turisti e militanti che si recano a Cuba, la casa di Rosario resta l’inizio di tutto. E questo le attribuisce un valore che inciderà sul prezzo di vendita. Prezzo che l’attuale proprietario si è rifiutato di rendere pubblico.

Daniele Mastrogiacomo