Matteo Salvini dice: "Non si può continuare in questo modo", dice. "La maggioranza è divisa, non si trova mai un accordo e il Paese non va avanti, anzi arretra". La situazione non è idilliaca. Ma sostenere che Conte cadrà da un momento all’altro è quanto meno da dimostrare. Primo, perché attualmente non c’è un’alternativa all’esecutivo guidato dall’avvocato del popolo. Secondo perché il Quirinale è convinto che dopo il patto giallorosso l’unica strada da seguire sarebbe quella delle elezioni e Mattarella non le desidera. Terzo perché anche nel centro destra l’unanimità è un sogno. Anzi, c’è chi sostiene che si potrebbe tornare ad un accordo giallo-verde, cioè tra Lega e 5Stelle. Come, se il passato non avesse dato quei risultati che tutti sappiamo. Alcuni commentatori non lo escludono. E affermano che, ad esempio sul Mes, il salvastati, le due forze politiche la pensano allo stesso modo. Non è un particolare di poco conto, vista l’importanza di ottenere un aiuto di 36 miliardi dall’Europa. In questo caso, si, l’attuale premier non avrebbe scampo, perché Salvini non ne vorrebbe sapere di averlo ancora a Palazzo Chigi. Per il momento questa è pura fantascienza. Il Pd controlla ampiamente il quadro politico e nonostante abbia visioni diverse dai Grillini non farà ribaltare la situazione di modo che si torni all’antico. Certo è, comunque, che il governo non naviga in acque tranquille. Sul Mes, la spaccatura è evidente e sostanziale. Sulle semplificazioni (ultimo nodo in ordine Il premier Giuseppe Conte di tempo), Conte non è riuscito a trovare la quadra. Ed ha subito un nuovo stop da Renzi (come al solito) dal Pd e anche da Liberi e Uguali. Pure in questo caso per non tirare troppo la corda, il premier ha preferito ingoiare il rospo e rimandare la discussione a settembre. Sperando che in autunno il panorama sia diverso e le acque siano meno agitate. Può darsi? In politica tutto è possibile, l’arte del compromesso è una delle caratteristiche costanti in questo mondo. Ed allora ecco che qualcuno si augura una "Italia veloce", tale da progredire speditamente e raggiungere quei risultati che oggi appaiono lontani. Come potrebbe avverarsi una simile situazione? Mediante un accordo tra maggioranza e opposizione. Si ritorna insomma al solito ritornello del governo di salute pubblica in cui non dovrebbero trovare più spazio le polemiche ed i contrasti. Tutti uniti per il bene dell’Italia. Sarebbe bello, ma è una ipotesi del terzo tipo (direbbe la sintassi latina), cioè irrealizzabile. Ad esempio Giorgia Meloni, con i suoi Fratelli d’Italia, ha dichiarato sempre di essere contraria ad un patto del genere. Quindi, messa da parte anche questa unione, non ci resta che rimettere i piedi in terra e guardare in faccia la realtà. Che è tutt’altro che idilliaca. Vediamo: c’è sul piatto il problema della scuola, non di poco conto. Mancano per l’inizio del nuovo anno scolastico 80 mila insegnanti e non si ancora come e dove trovarli. Il rebus dei migranti che continuano a sbarcare in Italia mentre l’Europa fa orecchie da mercante e non sembra voler affrontare una piaga del genere. Il fallimento di molte piccole aziende. Sono 270 mila i negozianti che sono KO e non hanno la minima possibilità di riprendersi per il futuro. Ed infine, ma non ultimo, il nuovo audio che ha riabilitato Berlusconi condannato ingiustamente (pare) fino alla Cassazione, La destra insorge, i giornali vicino all’asse Meloni-Salvini chiedono giustizia ed invocano una commissione d’inchiesta che faccia piena luce su questo che considerano un vero e proprio scandalo. Domanda: è proprio allegra e spensierata la vita di Giuseppe Conte?