Oltre il 90% delle librerie italiane annuncia un peggioramento dell'andamento economico della attività a causa dello scoppio della pandemia e oltre l'84% appare in difficoltà finanziaria. Complicato pagare i propri dipendenti, provvedere a bollette e affitti, sostenere gli oneri contributivi e fiscali. A lanciare l'allarme è il primo Osservatorio Ali Confcommercio sulle librerie in Italia che indaga un settore di 3.670 esercizi e oltre 11 mila occupati. Nonostante le criticità nel periodo dell'emergenza sanitaria, alcune librerie hanno fatto ricorso alla evoluzione digitale: il 27% ha iniziato a utilizzare o ha intensificato l'utilizzo del commercio elettronico e l'86,1% dichiara che queste soluzioni adottate durante la pandemia potrebbero diventare permanenti. Nonostante il corona virus abbia rallentato l’uscita dei libri e abbia provocato la temporanea chiusura delle librerie, quando arriva l’estate, arrivano i tempi dei premi letterari in Italia.

Con 200 voti Sandro Veronesi ha compiuto il bis del Premio Strega. Il suo libro "Il colibrì" edito dalla Nave di Teso ha sconfitto quello che era considerato l’avversario più diretto, Gianrico Carofiglio che con il giallo "La misura del tempo", edito da Einaudi Stile Libero, ha raccolto 132 preferenze. A distanza sono giunte Valeria Parrella con 86 voti per "Almerina" (Einaudi), il manager editoriale Gian Arturo Ferrari con 70 voti per "Ragazzo italiano" (Feltrinelli); Daniele Mencarelli con "Tutto chiede salvezza" (Mondadori) con 67 voti, Jonathan Bazzi con "Febbre" (Fandango) a quota 50 voti. "Il Colibrì è il simbolo dei guerrieri, di tutti coloro che non mollano mai, che non si arrendono" ha detto il vincitore alzando la nota bottiglia di liquore che patrocina il più prestigioso evento letterario dell’anno. Nella storia del Premio Strega solo Paolo Volponi aveva fatto il bis. Se al momento della prima vittoria con "Caos calmo" nel 2006 pioveva, questa volta "Il colibrì" si è affermato in tempo di coronavirus al punto che Veronesi ci ha scherzato sopra.

"A quanto pare vinco sempre in condizioni estreme" ha detto l’autore toscano. «Ho ritentato la gara— continua lo scrittore — perché all’uscita di questo libro, diversamente da altre volte, nelle quali, pur ricevendo attestati di stima da parte di amici e conoscenti, in questo caso molte persone, alcune delle quali non si conoscevano nemmeno tra loro, mi hanno detto: con ‘Il Colibrì’ dovresti candidarti allo Strega. Sapevo che non era vietato dal regolamento, ma non ci avevo mai pensato a ritentare una strada del genere. Mi dicevo: se lo hanno fatto in pochi, ci sarà una ragione. Mi sono informato per capire se esistesse una consuetudine non scritta, se ricandidandomi violavo un protocollo... E poi poteva apparire una cosa un po’ eccessiva, del tipo: che vuoi vincere due volte? Ma uno che partecipa non è che vuole vincere a tutti i costi. È andata bene".

Sta arrrivando in porto anche l’altro prestigioso riconoscimento letterario, Il Premio Campiello, che quest’anno ha alla guida della 58ª edizione Paolo Mieli. Di solito la scelta della cinquina finalista si tiene in seduta pubblica nell’Aula Magna del Bo dell’Università di Padova, ma quest’anno la comunicazione di titoli e autori dei romanzi finalisti del SuperCampiello è avvenuta in televisione, nello studio televisivo di Rai 5, il canale culturale della televisione di stato. Licia Troisi, conduttrice di Terza Pagina, in collegamento con alcuni ospiti (fra cui Enrico Carraro, presidente degli Industriali Veneti e della Fondazione Campiello), ha dato innanzitutto la parola a Paolo Mieli, alla guida della 58ª edizione del Campiello, per l’annuncio dei finalisti, scelti tra gli oltre 200 libri ammessi al concorso. Una cinquina ricca di sorprese. In testa figura Patrizia Cavalli con il volume "Con passi giapponesi" edito da Einaudi. La Cavalli, una poetessa, si misura qui con la prosa. In ogni pagina c’è una confessione, un nemico, una ribellione, una speculazione. Patrizia Cavalli si ribella contro il viaggiatore intelligente che viaggia leggero e "guarda con superiore sguardo l’altrui bagaglio". E costringe alla colpa chi prepara pesantissime valigie.

Seguono poi Sandro Frizziero con "Sommersione", edito da Fazi; il noto cantautore Francesco Guccini con "Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto" edito da Giunti Remo Rapino con "Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio" edito da Minimum Fax, Ade Zeno con "L’incanto del pesce luna" edito da Bollati Boringhieri. Toccherà ora ai 300 giurati popolari scegliere il vincitore, che sarà proclamato in autunno a Venezia. "Ho assunto questo compito con grande emozione — ha dichiarato Mieli — e la lettura dei numerosi libri candidati ha poi allietato le lunghe ore di costrizione a casa, sorprendendomi con testi di alto valore. La cinquina che abbiamo votato rappresenterà sicuramente il cuore di un’edizione che non dimenticheremo mai, un Campiello unico, nella speranza che possa rappresentare l’inizio di una ripresa culturale del nostro Paese che ha così tanto sofferto negli ultimi mesi". Oltre al presidente, la Giuria dei Letterati è composta da personalità del mondo letterario e accademico: Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni ed Emanuele Zinato.

Come accade in ogni edizione, uno dei giurati viene incaricato di tracciare il bilancio della narrativa in concorso. Quest’anno il compito va al critico letterario Ermanno Paccagnini: "Una buona produzione anche se non si può non rilevare un certo appiattimento nelle modalità scrittorie e nella strutturazione delle vicende. E dove comunque non sono mancati titoli di rilievo. Almeno una decina avrebbero potuto figurare fra i 5 finalisti. I volumi sono ben distribuiti, tra case editrici appartenenti a gruppi editoriali e tra media e piccola editoria". Intanto è stato nominato il vincitore del Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito a uno scrittore esordiente. Il premio è stato assegnato a Veronica Galletta, autrice del romanzo "Le isole di Norman" pubblica dall’editrice Italo Svevo. "Galletta elegge lo spazio marino di Ortigia a santuario della memoria e declina in modo limpido e convincente il tema dell’archivio e della mappatura" si legge nella motivazione. Nonostante il periodo di declino derivante dalla scomparsa del suo mentore Cesare Garboli, il Premio Letterario Viareggio-Rèpaci, diviso nelle tre sezioni di Narrativa, Poesia e Saggistica, va avanti.

Sono stati selezioni ben 28 titoli: otto libri per la narrativa, dieci libri per la poesia e altri dieci libri per la saggistica. I volumi partecipanti hanno in comune di essere scritti in italiano come lingua originale, di essere di autori viventi e, infine, di essere stati pubblicati tra il 1 maggio 2019 e il 30 aprile 2020. Dopo questa selezione la giuria tornerà a riunirsi per scegliere i finalisti del premio Viareggio-Rèpaci nonché vincitori del premio Giuria-Viareggio. Il Comune di Viareggio e la Presidenza del Premio stanno lavorando, inoltre, per individuare le modalità più consone allo svolgimento della tradizionale serata finale, prevista a Viareggio per la fine di agosto. Il Premio Viareggio-Rèpaci è nato in Versilia nel 1929 per iniziativa di tre amici, Leonida Rèpaci, Carlo Salsa e Alberto Colantuoni. Ora giunge alla sua 91ª edizione. La giuria, presieduta da Simona Costa, è composta da Maria Pia Ammirati, Marino Biondi, Luciano Canfora, Ennio Cavalli, Marcello Ciccuto, Franco Contorbia, Francesca Dini, Emma Giammattei, Sergio Givone, Giovanna Ioli, Giuseppe Leonelli, Mario Graziano Parri, Gabriele Pedullà, Federico Roncoroni, Anna Maria Torroncelli.

Per la narrativa sono alle semifinali Caterina Ceccuti con "T’insegnerò la notte" Pagliai Polistampa; Paolo Di Paolo con "Lontano dagli occhi", Feltrinelli; Marcello Fois con "Pietro e Paolo", Einaudi; Daniele Mencarelli con "Tutto chiede salvezza", Mondadori; Lorenzo Mondo con "Felici di crescere", Sellerio; Romana Petri con "Figlio del lupo", Mondadori; Domenico Starnone con "Confidenza, Einaudi; Nadia Terranova con "Come una storia d’amore", Perrone editore.

Marco Ferrari