Legge elettorale, perché tanto baccano? Per il semplice motivo che un conto sarà se la spunterà il maggioritario, un altro se, invece, vincerà il proporzionale. Analizziamo separatamente i due scenari. Mettiamo che la spunti il maggioritario. Ciò significa che saranno gli italiani a scegliere chi guiderà il Paese. Se, ad esempio, la destra o la sinistra saranno i favoriti degli elettori il Capo dello Stato non potrà che dare il mandato ad uno degli esponenti più rappresentativi delle due forze politiche.

La Lega, Forza Italia e Giorgia Meloni tifano perché questa sia la riforma perché la situazione sia chiara fin dall’inizio. Al contrario, invece, con il proporzionale, gli inciuci saranno all’ordine del giorno. Perché non saranno più i cittadini ad essere i "veri padroni del vapore". Ma gli uomini politici nelle segrete stanze del potere. Né più, né meno di quel che avveniva ai tempi della prima repubblica. Gli italiani avevano scelto in un modo. Poi nelle segrete stanze dei Palazzi si concludevano gli accordi per il nuovo esecutivo. Che non aveva nessun nesso con la maggioranza degli elettori. Dal nostro punto di vista, non siamo, naturalmente, per nessuna delle due scelte.

Elenchiamo i fatti come dovrebbe fare ogni buon cronista. Allora, è chiaro che data la situazione politica italiana, alcuni partiti si schiereranno da una parte, altri non condivideranno questa opinione. Ad esempio, secondo chi legge, come si comporterà Matteo Renzi? Diamo un’occhiata ai sondaggi. Non sono quelli dell’ultima ora, ma certo danno un segnale significativo della forza (o debolezza) che ha quel partito. Stando sempre con l’attenzione puntata su Italia Viva è chiaro che i seguaci dell’ex premier non potranno che essere con il proporzionale. Perché con lo sbarramento del quattro per cento rischierebbero di sparire. Allora, meglio complottare dopo le elezioni perché pure con una percentuale bassa si può ottenere qualcosa e forse anche di più. Ricordate il PRI nella prima repubblica?

Aveva si e no il tre per cento, eppure entrava quasi sempre nella coalizione del pentapartito con uno o due ministri a far parte dell’esecutivo. Come Renzi la pensano pure gli altri partiti minori e anche il Movimento 5Stelle che potrebbe non avere più alcun peso se a vincere fosse il centro destra. E’ chiaro che stando così le cose il braccio di ferro sarà durissimo e non si escluderà nessun colpo basso. Torneranno anche alla ribalta i cosiddetti "responsabili", cioè quei deputati o senatori che pur di rimanere a galla si schiereranno da una parte o dall’altra con grande naturalezza. Molti ricordano al riguardo il pioniere di questi signori, il famosissimo Domenico Scilipoti. Non dimentichiamo che oggi si decide il futuro dell’Italia per il danaro che dovrebbe arrivare dall’Europa. Olanda e Ungheria sono contro di noi, mentre la Merkel rimane alla finestra.

Ma fa dire al suo consigliere Mars Feld: "Il danaro il vostro Paese lo avrà se saranno fatte riforme vere, non come la semplificazione". Che giorni avremo da oggi in avanti? Che Dio ci aiuti.

di BRUNO TUCCI