E’ proprio finita la luna di miele fra Conte e i 5Stelle? Perché questo interrogativo così imbarazzante dopo il successo del premier in Europa?

Ecco le parole del presidente della Camera Roberto Fico che del Movimento è uno dei massimi esponenti. "Il presidente del consiglio ha stufato i Grillini". Una dichiarazione dura che spiazza il mondo politico. Interviene a proposito anche il sottosegretario Manlio Di Stefano: "Conte ha vinto grazie a noi. Lo abbiano salvato dal Pd". Che succede nella maggioranza? Qualcosa o più di qualcosa scricchiola? Da Bruxelles arriva una conferma: al voto per il Mes Grillini si sono uniti alla Lega, mentre dall’altra parte il Pd si è schierato con Forza Italia. La confusione è tanta. Dopo nemmeno di 48 ore dalla standing ovation, il premier si trova a dover mediare ancora per evitare che la maggioranza giallorossa naufraghi. Sono i miliardi che debbono arrivare dall’Europa a dividere gli animi. Innanzitutto quale sarà l’attesa? Secondo Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici, l’Italia dovrà ancora soffrire. Per Il danaro a fondo perduto si dovrà aspettare il 2021, mentre il prestito potrebbe essere erogato assai prima.

LE MANI SUL MALLOPPO
Nonostante il malloppo sia alquanto diminuito rispetto alle aspettative, le forze politiche si danno battaglia. Nessuno vuol perdere l’occasione di mettere le mani su quel fondo ed ecco allora che la guerra è subito scoppiata. Per prima cosa non si vuol far gestire la somma al solo premier, il quale, subito dopo il successo in Parlamento, aveva dichiarato:

"I fondi li gestisco io e per questo nominerò una task force che mi aiuterà, proprio come è avvenuto quando imperversava la pandemia". "Assolutamente no", gli rispondono molti in coro. Forza Italia e una buona parte della maggioranza vuole che il danaro piovuto dal cielo sia affidato ad una commissione bilaterale che deciderà in merito. Ora l’esperienza ci insegna dove vanno a finire le decisioni di un simile accrocco.

Nel nulla, cosi che tutto potrebbe essere rimandato alle calende greche, Con i paesi frugali che esulterebbero sostenendo: "Ve lo avevamo detto noi che all’Italia non si dovevano elargire tanti miliardi".

Come cerca di reagire Palazzo Chigi? Con una riunione di tutti i ministri ai quali il presidente confida con chiarezza: "Finiamola con le liti, altrimenti i fondi li gestirà Salvini". Il leader della Lega diventa un incubo. Ogni qualvolta la maggioranza rischia di spaccarsi, il premier lancia l’allarme e fa risuonare per i dissidenti il nome di Matteo, capo indiscusso della minoranza.

CONTE SPERA IN BERLUSCONI
In che modo si comporterà l’Italia da oggi in poi? Interrogativo difficile vista la mancanza di coesione che divide le forze politiche. Conte spera sempre che, alla fine della fiera, ci sarà Berlusconi a salvare l’esecutivo.

Ma non si può andare avanti fidando in un atto di bontà degli esponenti di Forza l’Italia. Non è così che si potrà sostenere la ripresa economica e aiutare il Paese ad uscire da una crisi senza precedenti. Sarà bene ricordare che i miliardi promessici dall’Europa rappresentano il dieci per cento del Pil. Un secondo piano Marshall.

RISCHIO DI COMPORTAMENTI FOLLI
Vogliamo rinunciarci solo perché chi più, chi meno, desidera affondare le mani su quella somma che potremmo definire appetibile? Sarebbe comportarsi da folli e l’opinione pubblica non perdonerebbe al Palazzo un simile comportamento.
I si e i no si danno battaglia, ma c’è anche chi è per il "ni", cioè coloro i quali preferiscono non pronunciarsi in attesa di tempi migliori. Essere da una parte o dall’altra potrebbe voler dire perdere una grande occasione di partecipare all’abbuffata.
E’ un pasticcio bello e buono.
"Occorre una buona dose di buon senso", titola stamane un giornale che fa opinione. Ed un altro quotidiano aggiunge: "Da ora cambiare tocca a noi".
Suggerimenti da non perdere se vogliamo che l’Italia torni ad essere quella di una volta.